Grosseto, 21 dicembre 2021 – Confconsumatori Toscana è intervenuta a tutela di una famiglia in difficoltà, titolare di una PMI, alla quale la banca aveva rifiutato la richiesta di sospensione del mutuo. La vicenda, conclusasi positivamente per la piccola azienda famigliare, è servita a chiarire l’esistenza di un diritto soggettivo per i benefici del decreto “Cura Italia” e a sancire l’assenza di discrezionalità delle Banche. Di seguito si riporta per intero il comunicato diffuso da Confconsumatori Toscana.
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Confconsumatori Toscana è stata investita di una delicata vicenda da parte di una famiglia che quale garante della società familiare aveva ricevuto la richiesta di rientro e la segnalazione di sofferenza. Nel marzo 2020 la società, avendo constatato quasi l’azzeramento del fattura nel trimestre, chiedeva alla Banca, con la quale intratteneva linee di credito, la sospensione delle scadenze in forza dell’articolo 56 del D.L. 18/2020. La società, stante la reiterazione della sospensione degli impegni finanziari per le aziende con perdita di fatturato dipesa dal Covid, ha reiterato più volte la richiesta potendo e dovendo far sospendere i pagamenti sino al 31.12.2021.
La Banca ha negato la sospensione assumendo che il credito era da considerarsi deteriorato e quindi il beneficio inammissibile, la società ed i soci (persone fisiche e consumatori senza alcuna veste di amministrazione) hanno comunque, svenandosi, continuato a pagare le rate sino all’agosto 2020.
Alla fine di agosto 2021 la Banca metteva a rientra la società chiedendo il rimborso totale dei mutui contratti e parimenti chiedeva ai garanti, ormai pensionati, di adempiere alla loro garanzia.
La società ed i garanti si sono così difesi in Tribunale assumendo che la sospensione andava concessa perché il credito non era in nessun modo da considerarsi deteriorato in quanto il ritardo nei pagamenti risaliva all’anno 2018 e nel corso dell’anno 2019 i mutui erano stati rinegoziati e da allora la debitrice aveva puntualmente pagato sino al covid (anche oltre il covid).
Confconsumatori Toscana ricorda che con la questione del credito deteriorato non è discrezionale da parte delle banche e che il Ministero dello Sviluppo economico è intervento con una precisa direttiva al sistema bancario nel maggio 2020 disponendo che l’esclusione dal beneficio della sospensione per le piccole aziende fosse possibile solo in caso di morosità per oltre 90 giorni sussistente alla data dell’1.2.2020, con possibilità tuttavia per le aziende di sanare la morosità in corso d’opera, anche dopo il febbraio 2020, e contestualmente accedere al beneficio di vitale importanza.
In via d’urgenza i garanti/consumatori e la società hanno chiesto al Tribunale di Grosseto di paralizzare le decisioni della Banca ed in data 13.12.2021 con ordinanza della Giudice Dr.ssa Claudia Frosini il Tribunale ha disposto forzosamente la sospensione, non rilevando il deterioramento di un credito che alla data dell’1.2.2.2020 non presentava arretrati e disponendo la revoca delle segnalazioni di sofferenza anche per i garanti persone fisiche.
Si tratta di una decisione di vitale importanza che sancisce l’esistenza di un diritto soggettivo per i benefici del decreto cura Italia e sancisce l’assenza di discrezionalità delle Banche.
Per Confconsumatori Toscana è dunque auspicabile, vista l’attuale situazione di incertezza dovuta alla pandemia, che alcune misure siano prorogate anche nell’anno 2022 per le pmi e le famiglie in difficoltà e che ancora scontano i danni di quasi un anno di chiusure forzate.
Gli interessati alle prese con problematiche simili possono contattare le sedi toscane della Confconsumatori che risultano sul sito www.confconsumatoritoscana.it
Confconsumatori ricorda inoltre che in Toscana, proprio nelle ultime settimane, si sta verificando una recrudescenza di richieste di pagamento, troppe volte illegittime, da parte delle società cessionaria dei crediti NPL delle banche e che sta assistendo numerose famiglie alle prese con società che lamentano crediti già pagati, prescritti od eccessive.