Massa-Carrara, 3 febbraio 2022 – Una recente sentenza del Giudice di pace conferma l’impegno di Confconsumatori nella campagna “Buono tradito“: a una risparmiatrice di Carrara è stato riconosciuto il diritto al rimborso di 5.000 euro, pari al valore di due buoni fruttiferi postali acquistati nel 2007. Il Giudice ha condannato Poste per non avere fornito alla donna, all’atto dell’acquisto, tutte le informazioni obbligatorie.
LA VICENDA – Nel 2007 la nostra associata aveva acquistato, insieme alla madre, in un ufficio Poste Italiane di Carrara, due buoni postali fruttiferi dal valore di 2.500 euro ciascuno, senza che però le venissero fornite le indicazioni obbligatorie, compresa la tipologia dei buoni, le loro caratteristiche e la data di scadenza. Nel 2019, di fronte alla richiesta di riscossione dei buoni, gli operatori dell’ufficio postale le hanno annunciato che non le sarebbe stato liquidato alcun importo. A quel punto, la risparmiatrice si è rivolta allo sportello di Confconsumatori per ricevere assistenza e inviare reclamo: dopo la lettera di contestazione – rimasta senza risposta – la risparmiatrice, seguita dall’avvocato Francesca Galloni, ha deciso di agire in giudizio davanti al Giudice di pace di Carrara.
LA SENTENZA – Il Giudice di pace, dott. Locane, ha accolto tutte ragioni avanzate dal legale, affermando che i due buoni non riportavano alcun elemento col quale si potesse evincere la data di scadenza e da cui stabilire, dunque, quando fare la domanda di riscossione. Il Giudice, rifacendosi anche alla sentenza del tribunale di Termini Imerese del 20/5/2000, che ha rigettato l’eccezione di prescrizione sollevata da Poste Italiane, e alle numerose sentenze già intervenute presso i Giudici di pace di Massa e Carrara in casi analoghi, ha pertanto accolto la domanda della risparmiatrice con la sentenza n. 9.23, condannando Poste a rimborsare la somma di 5.000 euro.
«Non vi è alcuna prova in giudizio che l’intermediario, in sede di sottoscrizione, abbia adempiuto ai doveri di trasparenza e di informazione imposti dalla normativa di riferimento e soprattutto di render nota la data di scadenza del titolo, provvedendo a consegnare il foglio informativo analitico. Nelle ipotesi in cui i buoni siano privi di indicazione della scadenza, come nella fattispecie concreta, il termine di prescrizione non può ritenersi maturato, pertanto i relativi possessori hanno diritto al rimborso», si legge nella sentenza.
«Si tratta di una ulteriore sentenza molto importante e significativa – commenta l’avvocato Galloni – non solo per la vittoria conseguita, ma anche come precedente per tutti quei risparmiatori che si trovano in possesso di buoni postali fruttiferi che Poste si rifiuta di liquidare totalmente o anche in parte, perché li ritiene prescritti o per altre motivazioni spesso infondate. Per questo motivo invitiamo tutti coloro che siano in possesso di buoni postali fruttiferi di rivolgersi agli sportelli di Confconsumatori per tutte le contestazioni del caso e portare avanti la battaglia “Buono tradito” che la nostra associazione intraprende da anni».
Chi dovesse riscontrare problematiche analoghe a Massa-Carrara può contattare telefonicamente il numero 0585488643, inviare una e-mail a confconsumatori.massa@gmail.com o un messaggio WhatsApp al numero 3476302683.
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