Bologna-Modena, 6 settembre 2021 – La pandemia ha, purtroppo, acuito le difficoltà quotidiane e l’isolamento della popolazione anziana, sulla quale la mancanza di competenze digitali e di un accesso al web ha pesato in modo significativo. Con l’obiettivo di contribuire a colmare questo gap culturale, Confconsumatori, in collaborazione con ANCeSCAO (Associazione Nazionale Centri Sociali Comitati e Orti), promuove in due città emiliane, Modena e Bologna, un corso pratico di digitalizzazione rivolto esclusivamente alla popolazione over65, con docenti esperti (tra cui anche rappresentanti di Inps e Lepida). I corsi gratuiti inizieranno da metà settembre e sono realizzati nell’ambito del progetto regionale “Consumatori Re-Start 2021”; a Modena, è attiva anche la collaborazione di Cupla (Comitato Unitario Pensionati Lavoro Autonomo).
Emilia Romagna
Cerca tutti i recapiti delle sedi in Emilia Romagna: DOVE SIAMO
Visita anche la Pagina Facebook di Confconsumatori Emilia Romagna
e quelle degli sportelli provinciali
Pagina Facebook Bologna
Pagina Facebook Parma
Pagina Facebook Ferrara
Visita il sito regionale, il sito di Confconsumatori Modena e il sito di Confconsumatori Bologna
Gasolio con cloro: risarcito bolognese L’auto era andata in panne dopo un rifornimento: le analisi hanno dato ragione al consumatore che, dopo anni, ha ottenuto finalmente un risarcimento
Parma, 29 luglio 2021 – Nel gasolio c’era anche cloro: il distributore e la società di gestione degli impianti dovranno risarcire un bolognese che, dopo aver fatto rifornimento, si era trovato con l’auto fuori uso. Si tratta di uno dei, purtroppo frequenti, casi di carburante cosiddetto “sporco”, fortunatamente risolto grazie all’intervento di Confconsumatori Bologna.
I FATTI – Nel 2018 un uomo residente nella provincia di Bologna si era fermato di venerdì sera, rientrando da lavoro, per rifornire l’auto (una Volksvagen Tiguan con impianto diesel) presso un distributore a San Giovanni in Persiceto. Era rientrato senza problemi a casa, poco distante, e non aveva più utilizzato l’auto nel fine settimana. Il lunedì successivo, sulla via per tornare al lavoro, l’auto aveva segnalato una “anomalia alimentazione carburante”. Il consumatore aveva, così, deciso di deviare verso la più vicina officina, notando nel tragitto che dal tubo di scarico usciva fumo denso e bianco. La macchina, arrivata in officina, era andata in arresto forzato a causa dell’anomalia rilevata e per il consumatore era iniziato un lungo iter di verifiche e costi per ripristinare il funzionamento dell’auto.
L’INTERVENTO DI CONFCONSUMATORI – Il malcapitato consumatore, trovandosi in difficoltà nel gestire la controversia, si era affidato a Confconsumatori Bologna, che, scontrandosi con il rifiuto del distributore a riconoscere il danno, aveva suggerito al bolognese di avviare una causa, assistito dal legale Roberta Li Calzi. Durante la causa sono state effettuate diverse verifiche che hanno confermato la presenza di cloro nel carburante, non contemplata dalla normativa che specifica i requisiti del gasolio per autotrazione commercializzato. La causa si è conclusa recentemente: il Giudice di Pace di Bologna ha condannato il distributore e la società di gestione degli impianti (entrambi contumaci) a risarcire il danno di oltre mille euro oltre le spese legali.
IL COMMENTO – “Questa vittoria darà speranze ad altri consumatori che ci hanno segnalato situazioni simili a quella vissuta dal nostro associato ora risarcito – ha commentato Roberta Li Calzi, legale di Confconsumatori Bologna che ha assistito in giudizio il consumatore – come ha ricordato il Giudice sono purtroppo numerosi i casi di carburante cosiddetto “sporco” ed è giusto che i benzinai sappiano che certi comportamenti scorretti sono puniti”
Scarica la sentenza
- Luglio, 29
- 3584
- Acquisti e Garanzie, Emilia Romagna, Pratiche commerciali scorrette, sitoer, Turismo e Trasporti
- More
Bio-On: un mese per costituirsi nel processo Entro luglio gli azionisti che avevano investito nella società Bio-On possono chiedere di costituirsi nel processo contro ex amministratori e sindaci revisori
Bologna, 10 giugno 2021 – La Procura di Bologna ha chiesto il rinvio a giudizio degli ex amministratori e sindaci revisori della Bio-On S.p.A. accusati di false comunicazioni sociali e false comunicazioni ai mercati finanziari, così da alterare fittiziamente il valore delle azioni ed ottenere un notevole guadagno in proprio, in danno degli oltre 10 mila azionisti che in Italia avevano acquistato, in Borsa, le azioni della società. Ora i risparmiatori danneggiati possono costituirsi nel processo e chiedere un risarcimento per i danni subiti, ma i tempi sono stretti: gli investitori hanno circa un mese per presentare la documentazione.
La società Bio-On S.p.A., start up innovativa che operava in materia di plastiche biodegradabile, è stata quotata in borsa nel 2014 al prezzo di 5,00 euro ad azione per poi far schizzare la quotazione delle azioni sino a 71 euro nel 2018 e culminare con il fallimento nel 2019.
Tutti gli azionisti hanno, quindi, diritto di costituirsi parte civile nei confronti degli imputati per chiedere il risarcimento conseguente alla perdita del loro investimento.
COME FARE: Confconsumatori aveva già dichiarato lo scorso ottobre che avrebbe affiancato gli azionisti danneggiati. Gli interessati possono rivolgersi agli sportelli territoriali dell’associazione (elenco completo qui: https://www.confconsumatori.it/gli-sportelli-di-confconsumatori/) o scrivere a risparmio@confconsumatori.it. La documentazione per costituirsi come parte civile deve pervenire all’associazione entro i primi giorni del mese di luglio, essendo l’udienza preliminare fissata per il 14 luglio 2021.
- Giugno, 10
- 1416
- Emilia Romagna, Risparmio e Investimenti, sitoer
- More
Consumatori Re-Start Uno sportello unico regionale, 5 sedi territoriali e tante iniziative per far fronte alle esigenze dei consumatori durante la pandemia
Parma, 31 maggio 2021 – La pandemia ha stravolto la nostra quotidianità: da un lato, ha fatto emergere necessità nuove; dall’altro, ha acuito disuguaglianze già esistenti. In questo periodo così delicato, Confconsumatori Emilia Romagna ha potenziato la propria attività per rispondere in modo mirato alle esigenze dei consumatori. Grazie al progetto “Consumatori Re-start”, anche a distanza, sarà possibile ricevere informazioni e assistenza riguardo a tutte le problematiche connesse all’emergenza da Covid-19: basterà rivolgersi al nuovo sportello unico regionale o alle nostre sedi territoriali di Bologna, Ferrara, Modena, Parma o Reggio Emilia.
- Maggio, 31
- 2571
- Emilia Romagna, Progetti e Attività, sitoer
- More
Manca il servizio di allerta: rimborsato per il furto del bancomat Dopo due mesi si accorge di 80 prelievi per 10 mila euro: risparmiatore rimborsato; per l’ABF la banca doveva attivare un servizio di allerta, anche non richiesto
Parma, 28 maggio 2021 – La vicenda di un risparmiatore, che ha scoperto solo dopo due mesi il furto del bancomat e gli 80 prelievi non autorizzati per circa 10 mila euro, ha permesso all’Arbitro Bancario Finanziario (ABF) di emettere un’importante decisione sulla responsabilità nei casi in cui le banche non abbiano dotato i risparmiatori del servizio di allerta (sms alert o simili) che avvisano delle operazioni eseguite. L’Abf ha condannato la banca a rimborsare, anche se il servizio di allerta non era mai stato richiesto.
IL CASO – Un anziano risparmiatore, poco avvezzo ad utilizzare il bancomat e titolare insieme alla moglie di un conto corrente presso un Istituto di credito, si era accorto solo dopo diverso tempo di non essere più in possesso della carta, abitualmente custodita all’interno del portafoglio. Informata immediatamente la propria filiale, aveva bloccato il bancomat e denunciato l’accaduto ai Carabinieri, precisando di non aver mai custodito il bancomat insieme al codice PIN.
Il consumatore aveva poi esaminato l’estratto conto del bancomat, scoprendo circa ottanta tra operazioni di pagamento e prelievi effettuati da ignoti in oltre due mesi. Tali operazioni avevano letteralmente prosciugato il conto del risparmiatore, procurandogli un ammanco di oltre diecimila euro.
Nonostante la denuncia, però, la banca si era rifiutata di riconoscere il rimborso, lamentando la mancata adesione al servizio “Sms Alert” e sostenendo che ripetuti prelievi non potevano che essere avvenuti a seguito dell’inserimento del PIN corretto. A quel punto il consumatore aveva chiesto aiuto a Confconsumatori Parma e, assistito dall’avvocato Grazia Ferdenzi aveva deciso di rivolgersi all’Arbitro Bancario Finanziario.
LA DECISIONE – L’ABF ha riconosciuto il diritto dell’anziano risparmiatore ad essere rimborsato, anche se non si era immediatamente accorto della perdita del bancomat e nonostante non avesse mai richiesto l’attivazione del servizio di “Sms Alert”. Secondo l’ABF, infatti, la banca avrebbe avuto l’obbligo di predisporre, a favore dell’utente, un servizio di avviso tempestivo riguardo alle operazioni compiute con il bancomat, fornendo al cliente un servizio di “Sms Alert” o una protezione assimilabile, da cui l’intermediario poteva ritenersi esonerato soltanto dimostrando l’esplicito rifiuto del cliente. Pertanto, l’Arbitro ha disposto a favore del consumatore il rimborso di tutte le operazioni non autorizzate.
«Si tratta di una decisione molto importante – afferma l’avvocato Grazia Ferdenzi di Confconsumatori Parma – perché attribuisce all’Istituto di credito l’obbligo di proteggere il proprio cliente fornendogli automaticamente un idoneo servizio di informazione che consenta di venire a conoscenza, senza ritardo, di ogni operazione compiuta attraverso il bancomat, anche qualora tale servizio di informazione non sia stato richiesto dallo stesso cliente in maniera esplicita. L’Arbitro ha riconosciuto, infatti, come il comportamento del risparmiatore, che si accorge di non essere più in possesso del proprio strumento di pagamento a distanza di parecchio tempo dal furto o dallo smarrimento, non configuri una responsabilità a carico di quest’ultimo se l’Istituto di credito non ha adottato ogni strumento di avviso che, nel caso specifico, avrebbe potuto consentire al cliente il blocco della carta immediatamente dopo il primo prelievo non autorizzato e limitare così le ingenti perdite subite».
- Maggio, 28
- 1259
- Dalle Sedi, Emilia Romagna, Risparmio e Investimenti, sitoer
- More
Scongelare i cibi in sicurezza: i consigli di EFSA L’Autorità ha realizzato una pratica infografica per spiegare come poter conservare e utilizzare al meglio gli alimenti surgelati in ambito domestico
Parma, 7 maggio 2021 – Gli alimenti surgelati possono contenere batteri in grado di proliferare dopo lo scongelamento e provocare tossinfezioni alimentari. Per questo motivo EFSA, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare, ha realizzato una pratica infografica che racchiude le buone prassi da seguire quando si scongela un alimento, per ridurre l’eventualità che nelle nostre cucine si sviluppino malattie veicolate dalla cattiva gestione dei cibi, aiutando così i consumatori a combattere anche lo spreco alimentare nelle proprie case.
- Maggio, 8
- 2620
- Alimentazione, Dalle Sedi, Emilia Romagna, Progetti e Attività, Salute, sitoer
- More