Parma, 12 gennaio 2023 – La cosiddetta Legge di Bilancio 2023 (Legge n. 197/2022) ha fissato importanti novità in materia di riscossione per i contribuenti. Sono stati introdotti, infatti, una nuova definizione agevolata (da richiedere entro aprile) e lo stralcio dei debiti di importo residuo fino a mille euro. Confconsumatori è pronta a offrire informazioni e assistenza ai cittadini, sia presso le proprie sedi territoriali sia tramite il nuovo sportello online (sportello@confconsumatori.it).
Servizi e Società
Confconsumatori conduce decise azioni volte a formare un consumatore non mero e passivo acquirente, ma attore di un mercato trasparente e solidale. L’azione di Confconsumatori è rivolta anche alle imprese, cui richiede di acquisire la cultura della Responsabilità Sociale d’Impresa e di introdurre l’etica nell’economia. A tal fine, sottoscrive protocolli con amministrazioni pubbliche e imprese private per il miglioramento della qualità di prodotti e servizi e della comunicazione con i consumatori.
SOTTOCATEGORIE
Bonus sociale 2023: le novità e come segnalare i disservizi Quest’anno il limite ISEE per ricevere il bonus per luce e gas sale fino a 15mila euro. Lo Sportello online di Confconsumatori è pronto ad assistere i cittadini in caso di disservizi
Parma, 11 gennaio 2023 – Nel 2023 più famiglie potranno accedere al bonus sociale per la fornitura di energia elettrica e di gas, grazie all’innalzamento della soglia ISEE disposta dall’Autorità Arera: potranno richiedere lo sconto in bolletta le famiglie con ISEE fino a 15mila euro (per l’idrico il tetto ISEE resta 8.265 euro). Inoltre, Confconsumatori, oltre a fornire informazioni generali sul bonus e sulle modalità per richiederlo, ha attivato da quest’anno un canale diretto per i cittadini che hanno subito disservizi nella procedura di attivazione o accredito del bonus sociale.
IL BONUS SOCIALE – Si tratta di uno sconto che i cittadini dovrebbero ricevere direttamente in bolletta, e che interessa le utenze attive (cioè in funzione) a uso domestico. Inoltre, per quanto riguarda il gas, il misuratore non deve essere di classe superiore a G6. Ne hanno diritto sia le famiglie con ISEE fino a 15mila euro, oppure le famiglie numerose (con ISEE fino a 20mila euro), oppure i titolari di reddito o pensione di cittadinanza. Informazioni complete sui Bonus e sui requisiti per averne diritto sono disponibili sul sito di Arera: www.arera.it/it/bonus_sociale.htm.
Per essere certi di beneficiare del bonus, Confconsumatori invita i cittadini ad affrettarsi nella compilazione della Domanda Sostitutiva Unica (DSU) per il calcolo dell’ISEE.
SE MI SPETTA, MA NON LO RICEVO? – In caso di problemi con l’attivazione e/o l’accredito del bonus, è possibile chiedere assistenza allo Sportello online di Confconsumatori cliccando su questo link www.confconsumatori.it/spiegaci-il-tuo-problema/, oppure scrivendo a sportello@confconsumatori.it.
Lo Sportello online di Confconsumatori, oltre ad assistere i cittadini alle prese con disservizi relativi al bonus, potrà inviare anche utili materiali informativi in materia di energia come la nuova scheda Bonus sociale 2023, o il vademecum Contratti energia: come funzionano?.
L’elenco completo dei vademecum è disponibile all’indirizzo: www.confconsumatori.it/fai-da-te-con-confconsumatori-i-vademecum/.
Confconsumatori è inoltre disponibile per aiutare nella presentazione della domanda relativa al bonus disagio fisico, da presentare solamente una volta fino a quando si utilizzano apparecchi elettromedicali.
- Gennaio, 11
- 5721
- Casa e Utenze, Servizi e Società
- More
Aumento tassi BCE: errore strategico Confconsumatori auspica una marcia indietro: gli aumenti dei tassi aggravano l’inflazione e contribuiscono alla recessione, penalizzando i consumatori
Parma, 9 gennaio 2023 – Per Confconsumatori la decisione della Banca Centrale Europea di alzare i tassi d’interesse di mezzo punto percentuale è da ritenersi irresponsabile e sbagliata: la crisi attuale richiede strategie differenti, mentre il rialzo dei tassi causerà un aumento dei costi per le aziende e, di conseguenza, per i consumatori, aggravando inflazione e recessione. Confconsumatori chiede una repentina marcia indietro già dalla prossima seduta del 2 febbraio 2023.
«La BCE pretende di affrontare la crisi inflazionistica attuale utilizzando strumenti ordinari imposti dalla dottrina liberista classica con aumento ripetuto dei tassi di interesse – ha commentato Antonio Pinto, responsabile Banche e Assicurazioni della Confconsumatori – ma la crisi attuale dipende da tensioni geo-politiche e non da eccesso di domanda. Siamo, infatti, di fronte a un preciso aumento dei costi dell’energia e alla scarsità delle materie prime e, dunque, la crisi non dipende da dinamiche del mercato ordinarie».
Per Marco Festelli, presidente nazionale di Confconsumatori: «L’incremento dei tassi della BCE non solo non incide sui rincari ma, a sua volta, provoca, come ormai è chiaro, un rialzo dei costi per le aziende e costi che poi vengono scaricati sui prodotti finali, quindi sui consumatori, e, per l’effetto, concorre all’aumento dell’inflazione».
Confconsumatori, rilevando che l’incremento dei costi è determinato anche dai tassi alti della Bce che contribuiscono decisamente alla recessione, chiede ufficialmente che la Banca Centrale, fin dalla prossima seduta del prossimo 2 febbraio, proceda con una repentina marcia indietro rispetto all’attuale strategia. La banca centrale attualmente si limita a rincorrere l’inflazione ed inviare all’economia un messaggio di incertezza, sia con riferimento ai tassi di interesse che con riguardo alle operazioni sui mercati finanziari. Decidere “seduta per seduta” rende la BCE incomprensibile e questo riduce l’efficacia della politica monetaria.
- Gennaio, 9
- 1584
- Progetti e Attività, Risparmio e Investimenti, Servizi e Società
- More
Stop allevamenti in gabbia: indagine drammatica sulle quaglie Il video diffuso dalla coalizione End the Cage Age per chiedere al nuovo Governo di sostenere il divieto di allevamento in gabbia, già annunciato dalla Commissione UE e richiesto dai cittadini europei
Roma, 3 novembre – Una nuova indagine, realizzata dal team investigativo di Essere Animali e diffusa dalla coalizione italiana End the Cage Age, documenta le condizioni di due allevamenti di quaglie situati in Lombardia e Veneto, le regioni italiane con il maggior numero di allevamenti di questa specie, fornendo un quadro sconvolgente. Pur essendo poco conosciuto, l’allevamento di quaglie per la produzione di uova e carne coinvolge in Italia un numero di animali tutt’altro che irrisorio. Nel 2021, nel nostro Paese, sono state macellate oltre 8,5 milioni di quaglie (dati BDN, Banca Dati Nazionale del Ministero della Salute).
Dalle immagini raccolte emerge che gli animali sono allevati all’interno di capannoni, rinchiusi in gabbie spoglie e prive di qualunque arricchimento ambientale, delle dimensioni di circa 1 metro di lunghezza per 0,5 metri di larghezza, disposte in serie una a fianco all’altra e su più piani. All’interno di ciascuna gabbia sono ammassate circa 50 quaglie che, una volta raggiunta la maturità sessuale, risultano avere a disposizione ognuna una superficie di soli 100 cmq, ovvero uno spazio di 10 cm x 10 cm.
In tali condizioni, gli animali non possono in alcun modo muoversi liberamente e soddisfare le proprie esigenze comportamentali come correre, volare, esplorare e razzolare. Inoltre, densità elevate impediscono agli animali più deboli di trovare riparo da animali più aggressivi, provocando un aumento degli episodi di aggressività, la cui causa è da ricercare anche nella totale assenza di arricchimenti ambientali, come ad esempio un substrato dove razzolare e becchettare o in cui fare i bagni di sabbia. Le quaglie manifestano il loro disagio beccandosi o strappandosi a vicenda le penne.
Le immagini dell’investigazione mostrano un elevato numero di quaglie prive di parte del piumaggio e alcuni animali agonizzanti o morti all’interno delle gabbie. Inoltre, ogni volta che sono spaventate, ad esempio all’entrata del personale in allevamento, le quaglie tentano di fuggire e istintivamente spiccano il volo, colpendo con la testa il piano superiore delle gabbie, la cui altezza è di soli 20 cm, e rischiando di ferirsi gravemente.
Un’ulteriore problematica è causata dalla pavimentazione in rete metallica delle gabbie, che può causare agli animali malformazioni e ferite alle zampe, aumentando così il rischio di infezioni e malattie, ma anche essere una trappola mortale per i pulcini, che possono rimanere incastrati con le zampe nelle maglie della rete.
“Non si tratta di piccole aziende familiari, gli allevamenti di quaglie sono sistemi intensivi dove gli animali vengono rinchiusi in condizioni drammatiche. È vergognoso che in Europa simili metodi di allevamento siano ancora consentiti”, commenta la coalizione.
Attualmente non esiste una legislazione specie-specifica che tuteli le quaglie allevate per la produzione di uova o carne nell’Unione europea. Le quaglie allevate per la produzione di uova trascorrono tutti gli 8 mesi della loro vita in gabbia, mentre quelle allevate per la carne sono macellate a 5-6 settimane di vita.
Lo stress e la frustrazione che derivano da queste condizioni di stabulazione, oltre a provocare sofferenza agli animali, indeboliscono il loro sistema immunitario e aumentano la possibilità che contraggano malattie, la cui trasmissione è facilitata dall’estrema vicinanza tra individui. Le conseguenze non riguardano solo il benessere degli animali, poiché il frequente utilizzo di antibiotici somministrati negli allevamenti intensivi aumenta il rischio che patogeni, pericolosi anche per la salute umana, sviluppino resistenze ad antibiotici normalmente utilizzati in medicina umana.
Lo scorso 30 giugno 2021, la Commissione europea si è impegnata a vietare definitivamente l’uso delle gabbie negli allevamenti entro il 2027. Entro il 2023 verrà presentata una proposta legislativa per avviare la transizione e la graduale dismissione. Un risultato straordinario ottenuto grazie ai 1,4 milioni di persone che hanno firmato l’Iniziativa dei cittadini europei (ICE) End the Cage Age, la prima riguardante le condizioni degli animali negli allevamenti intensivi a raggiungere questo obiettivo.
“Nell’Unione europea, milioni di animali allevati a scopo alimentare sono ancora rinchiusi in gabbia. È giunto il momento di vietare questo crudele metodo di allevamento. Il ruolo dell’Italia e del nuovo Governo italiano può essere fondamentale in questo importante passo di civiltà. Chiediamo a Francesco Lollobrigida, Ministro dell’Agricoltura e a Orazio Schillaci, Ministro della Salute di prendere una posizione netta contro l’utilizzo delle gabbie, sostenendo l’impegno preso dalla Commissione europea e promuovendo anche a livello nazionale l’adozione di una normativa che ne vieti l’utilizzo”,
conclude la coalizione.
APPROFONDIMENTI
- Il video dell’investigazione negli allevamenti italiani di quaglie.
Foto credit: End the Cage Age / Essere Animali
L’Iniziativa dei Cittadini Europei (ICE) “End the Cage Age” è stata lanciata nel 2018 per chiedere la fine dell’uso di ogni tipo di gabbia per allevare animali a scopo alimentare, sostenuta da oltre 170 associazioni in 28 paesi: la più grande coalizione europea di ONG mai riunitasi. L’Iniziativa si è conclusa come da normativa europea un anno dopo, con il risultato eccezionale di 1,4 milioni di firme certificate.
In Italia la campagna è sostenuta da 22 organizzazioni: Amici della Terra, Animal Aid, Animal Equality Italia, ALI – Animal Law Italia, Animalisti Italiani, CIWF Italia Onlus, Confconsumatori, ENPA, Essere Animali, HSI/Europe, Il Fatto Alimentare, Jane Goodall Institute Italia, LAC – Lega per l’Abolizione della Caccia, LAV, Legambiente, LEIDAA, LNDC Animal Protection, LUMEN, OIPA, Partito animalista, Terra Nuova, Terra! Onlus.
- Novembre, 4
- 2089
- Alimentazione, Progetti e Attività, Servizi e Società
- More
Caro-vita: le Associazioni di Piacenza lanciano un appello alle Istituzioni Confconsumatori, insieme ad Adiconsum, Federconsumatori e Lega consumatori, chiede un confronto a Sindaca, Prefetto e Presidente della Provincia
Riportiamo di seguito la lettera inviata dalle Associazioni dei consumatori Adiconsum, Confconsumatori, Federconsumatori e Lega consumatori alla Sindaca di Piacenza Katia Tarasconi, alla Presidente della Provincia Monica Patelli e al Prefetto di Piacenza Daniela Lupo.
Piacenza, 2 novembre 2022
Al Prefetto di Piacenza
DANIELA LUPO
Alla Presidente della Provincia
MONICA PATELLI
Alla Sindaca di Piacenza
KATIA TARASCONI
Le scriventi Associazioni dei Consumatori di Piacenza, riconosciute dalla normativa nazionale e regionale vigente chiedono di poterLa incontrare per rappresentare i problemi che, attraverso l’attività svolta in tutela e difesa dei diritti dei cittadini nella loro dimensione di consumatori e utenti, hanno colto e rappresentato anche nella nostra Provincia. Le medesime ritengono il confronto opportuno e volto ad offrire un contributo d’idee e proposte per affrontare una crisi economica che ha assunto dimensioni di estrema gravità e trovare soluzioni condivise che possano, in questo particolare e sensibile momento, alleviare e sostenere le famiglie con particolare attenzione per quelle più fragili. A tal fine trasmettono una sintetica nota da sottoporre alla Sua attenzione quale base di confronto e approfondimento.
Restando in attesa di un pronto e, auspicabile, positivo riscontro, con l’occasione porgono cordiali saluti.
ADICONSUM Aurelio Carlo Vichi
CONFCONSUMATORI Umberto Fantigrossi
FEDERCONSUMATORI APS Angela Cordani
LEGA CONSUMATORI Fausto Balestra
LA DIMENSIONE DI ESTREMA GRAVITA’ ASSUNTA DALLA CRISI ECONOMICA
NEL NOSTRO PAESE RICHIEDE L’IMPEGNO CONGIUNTO DI TUTTE LE FORZE CHE PER MANDATO ISTITUZIONALE E PER OBIETTIVO STATUTARIO POSSONO CONDIVIDERE PROPOSTE E AZIONI DI CONTRASTO
I costi delle utenze (gas, luce, idrico), i prezzi dei carburanti, dei beni essenziali a domanda rigida come gli alimentari stanno subendo aumenti mai visti negli ultimi anni. Dal fenomeno deflazionistico, legato soprattutto alla carenza dei consumi, stiamo passando ad un’impennata dell’inflazione, oramai a due cifre, per ora giustificata dall’aumento dei costi energetici, dalla mancata libera circolazione dei beni di prima necessità dovuta anche ad una guerra che sta coinvolgendo il mondo intero e da una pandemia che non ha ancora smesso la sua virulenza.
Le Associazioni di difesa e tutela dei consumatori e utenti sono più volte intervenute per essere a sostegno dei soggetti più deboli e per segnalare alle Autorità garanti del libero mercato fenomeni speculativi o di scarsa trasparenza.
Hanno chiesto e ottenuto diversi tavoli di confronto e conciliazione per risolvere contenziosi senza ricorrere alla giustizia ordinaria che, talvolta, sconta tempi e costi eccessivi.
Hanno contribuito ad informare/formare i cittadini per consentire e favorire scelte consapevoli.
Hanno organizzato iniziative di sensibilizzazione e denuncia, non ultima la manifestazione regionale denominata “PENTOLE VUOTE” del 10 giugno u.s.
E ancora non si fermeranno per ottenere impegni e strumenti di contrasto alla preoccupante crisi economica che coinvolge tutti i consumatori, in misura maggiore, i soggetti più deboli e i percettori di reddito fisso (lavoratori dipendenti e pensionati).
Le scriventi Associazioni dei Consumatori piacentine – in un’ottica di collaborazione che auspicano si possa instaurare con la Prefettura, la Provincia e il Comune – si mettono a disposizione per proporre, istituire e sperimentare un TAVOLO di CONFRONTO e CONCERTAZIONE PERMANENTE ove possano essere presenti le forze economiche locali disponibili a contrastare un fenomeno che colpisce parimenti le imprese, le professioni e gli utenti e che deve vedere quali organizzatori e garanti le Istituzioni pubbliche.
QUESTE LE AREE CHE LE SCRIVENTI ASSOCIAZIONI RITENGONO PRIORITARIE E SULLE QUALI OCCORRE INTERVENIRE
- definire le modalità di sospensione dei distacchi delle utenze e dei servizi contrastando quelli dovuti a morosità incolpevole. Sostenere un periodo moratorio di 3/6 mesi (periodo invernale) attraverso una trattativa con i gestori e le multiutility locali. Istituire un Fondo collettivo (Comune- Provincia – CCIAA – Fondazione – extra profitti gestori e multiutility). Concordare, in favore delle situazioni di maggior disagio, rateizzazioni personalizzate sostenute da una garanzia pubblica. Intervenire sui costi e le tariffe delle fonti rinnovabili (come ad es. teleriscaldamento);
- adeguare il livello ISEE per accedere ai servizi pubblici;
- intervenire fattivamente per affrontare il fenomeno preoccupante del sovraindebitamento che sta coinvolgendo molti soggetti (famiglie e imprese) a rischio di usura. Rendere i previsti organismi di composizione delle crisi pienamente operativi e accessibili a chi si trova in tali condizioni individuando sedi/organismi di ascolto e tutela;
- rafforzare decisamente i compiti di sorveglianza delle autorità competenti (Prefetto-Provincia-Comune) attraverso l’istituzione di un Osservatorio prezzi autorizzato dall’ISTAT su di un paniere di beni e di servizi da confrontare con i Comuni viciniori (Parma-Cremona-Lodi- Pavia) per contrastare i fenomeni speculativi che penalizzano non solo i consumatori ma anche aziende e i professionisti;
- promuovere la formazione di gruppi di lavoro individuati collegialmente e formati da tutti i soggetti rappresentativi delle istanze collettive;
- incentivare il riciclo e il riuso dei materiali di scarto aumentando e migliorando le aree di raccolta in un’ottica di riciclo integrato dei rifiuti urbani accompagnato da adeguate informazioni ai cittadini;
- concordare indagini sul grado di soddisfazione delle utenze. Pubblicare e diffondere informazioni sui temi della difesa dei diritti dei consumatori e utenti ( es: Garanzia e Diritto di Recesso – contrasto alle truffe e ai raggiri – individuare le clausole vessatorie e i comportamenti commerciali scorretti – ecc.);
- favorire lo sviluppo delle comunità energetiche avendo come punto di riferimento la recente Legge Regionale.
- Novembre, 3
- 1678
- Dalle Sedi, Emilia Romagna, Rapporti con Pubblica Amministrazione, sitoer
- More
Massa: attenzione agli accertamenti Imu illegittimi Se i coniugi o i componenti di uno stesso nucleo famigliare risiedono in comuni diversi hanno diritto entrambi all’esenzione Imu sugli immobili di proprietà
Massa, 18 ottobre 2022 – La Confconsumatori di Massa-Carrara plaude la recente sentenza della Corte Costituzionale del 13/10/2022 n. 209 con la quale la Corte si è finalmente pronunciata in materia di tassazione Imu riferita al “nucleo familiare”.
Da anni la Confconsumatori sta portando avanti la battaglia contro la posizione assunta dal Comune di Massa di tassare ai fini Imu (da ultimo con l’invio degli avvisi di accertamento riferiti all’anno di imposta 2016) anche le abitazioni principali possedute da un componente del nucleo familiare nel nostro Comune quando un altro componente, dello stesso nucleo, avesse residenza o dimora in altro Comune.
La questione è da tempo al vaglio degli organi di giustizia, ma nel frattempo il Comune di Massa ha inviato avvisi di accertamento Imu tassando le abitazioni poste nel Comune di Massa a qualsiasi titolo da un componente il nucleo familiare – considerandole abitazioni principali – nel caso in cui un altro componente possedesse in un altro Comune la residenza anagrafica e dimora in altra abitazione.
Tanti altri Comuni italiani, ritenendo correttamente l’interpretazione normativa ancora in itinere avevano evitato di riscuotere somme con il rischio di doverle restituire e affrontare anche il contenzioso che si è, invece, originato nella nostra zona.
La parola “fine” è stata messa dalla Corte Costituzionale che, con la pronuncia n. 209 del 13/10/2022, si è espressa circa l’illegittimità del riferimento al “nucleo familiare” da parte della norma agevolativa per l’IMU della prima casa (l’allora art. 13, comma 2 del D.L. 201/2011, poi trasfuso nell’art. 1, comma 741, lettera b) della Legge 160/2019). Con il risultato che, come anche specificato dalla Consulta, ai fini dell’esenzione andrà considerato l’immobile “nel quale il possessore dimora abitualmente e risiede anagraficamente”, motivo per cui i coniugi stabiliti in differenti ambiti territoriali potranno di fatto godere della doppia agevolazione IMU. Per effetto della pronuncia, i coniugi effettivamente (e non fittiziamente) residenti in comuni diversi che si sono visti arrivare gli avvisi di accertamenti Imu da parte del Comune di Massa non avendo potuto fruire dell’esenzione da abitazione principale potranno presentare istanze di rimborso.
“Gli sportelli della Confconsumatori presenti sul territorio – specifica l’avv. Francesca Galloni, legale di Confconsumatori e Vice Presidente regionale della Confconsumatori Toscana – sono pertanto a disposizione di tutti gli utenti che si trovano in questa situazione al fine di fornire consulenza e assistenza ai proprietari interessati, sia per inoltrare le richieste di rimborso al Comune”.
- Ottobre, 19
- 961
- Rapporti con Pubblica Amministrazione, Servizi e Società, Toscana
- More