Parma, 28 aprile 2023 – Nel corso di un recente incontro con Ivass, l’Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni, le associazioni Adoc, Adusbef, Adiconsum, Altroconsumo, Assoutenti, Casa del consumatore, Cittadinanza Attiva, Codacons, Codici, Confconsumatori, Federconsumatori, Movimento consumatori, Movimento difesa del cittadino, Udicon e Unione nazionale consumatori, discutendo della situazione di Eurovita Spa hanno chiesto – pur manifestando fiducia nell’opera dell’autorità di vigilanza – che la soluzione definitiva passi attraverso l’impegno del mondo assicurativo e bancario, che si deve fare parte dirigente nel favorire la voltura delle polizze e dei fondi sottostanti.

 

L’INTERVENTO DEGLI INTERMEDIARI – In buona sostanza gli intermediari interessati potrebbero anticipare eventuali riscatti agli assicurati, ottenendo in cambio gli investimenti sottostanti che, secondo l’istituto di vigilanza, sono reali e solidi (a scadenza) e soltanto deprezzati per effetto dell’attuale spinta inflazionistica che ha provocato perdite anche su titoli di Stato europei emessi pochi mesi fa. In tal modo gli assicurati otterrebbero quella serenità che consentirebbe loro di mantenere l’investimento senza ricorrere al riscatto, in quanto garantito dall’intervento degli intermediari: una soluzione che eviterebbe perdite certe per i sottoscrittori. Per le associazioni dei consumatori – riconosciute ai sensi dell’articolo 137 del Codice del consumo – la tempistica dell’intervento è determinante al fine di evitare il protrarsi di un pesante clima di incertezza che coinvolge quasi 400mila famiglie che hanno allocato i loro risparmi in Eurovita Spa.

L’APPELLO A IVASS – A distanza di giorni dall’incontro, è urgente che Ivass, coordinandosi con il Mi.Mit, l’organo commissariale, e coinvolgendo gli intermediari che hanno operato nella vicenda, fornisca adeguate e tempestive risposte ai risparmiatori. Inoltre, le scriventi associazioni dei consumatori rinnovano la necessità di avviare un confronto con le istituzioni e gli intermediari, affinché si possa mettere a disposizione dei sottoscrittori di polizze ramo I e ramo III, un fondo di garanzia settoriale a tutela dei premi versati. Il mondo consumeristico rinnova ad Ivass l’invito ad un maggiore e stringente coinvolgimento su tematiche tanto delicate e tipiche del rapporto consumatori/imprese, in particolare per un Paese in cui non solo vi è carenza strutturale di educazione finanziaria ma anche un baratro di conoscenze e di coperture assicurative. Tali tematiche devono essere concretamente affrontate con l’autorità di vigilanza soprattutto per quanto riguarda la vendita di polizze di ramo III. In aggiunta, sollecitano all’istituto di vigilanza la necessità di trattare tematiche generali quali l’eliminazione delle clausole vessatorie nei contratti assicurativi, l’introduzione della portabilità dei certificati assicurativi e la riforma della procedura di risarcimento diretto.

«Il tempo in questo caso è tiranno – dichiara Marco Festelli, presidente nazionale di Confconsumatori – e ogni soluzione va affrontata e risolta nel più breve tempo possibile per evitare un danno sistemico. I risparmiatori non possono essere lasciati nell’incertezza fino al 30 giugno, pertanto rivolgiamo un appello alle istituzioni pubbliche bancarie, finanziarie e assicurative affinché affrontino seriamente il caso e risolvano la crisi della compagnia. Le associazioni dei consumatori sono pronte a una leale collaborazione».