Parma, 2 febbraio 2013 – I recenti casi MPS, Saipem, Fondiaria/Sai si aggiungono al lungo elenco di risparmio tradito (Parmalat, bond argentini, Cirio e molti altri). I costi li pagano in massima parte gli ignari risparmiatori e i piccoli azionisti sulla cui pelle si scaricano i costi della finanza malata.  Quasi tutti i casi sopra ricordati non sono solo frutto di assenza di regole ma di violazione (talvolta anche clamorosa) di regole e addirittura di norme penali già esistenti e chiarissime.

Il Presidente di Confconsumatori, Mara Colla ha indirizzato una lettera ai Candidati alla Presidenza del Consiglio chiedendo di “istituire con urgenza una Procura Nazionale per i reati finanziari, sia per evitare nuovi casi di massacro di piccoli risparmiatori, sia per tutelare la credibilità della Borsa”. Un Organo di questo tipo, che dovrebbe – secondo Confconsumatori – essere composto da Magistrati esperti nella trattazione di procedimenti inerenti tale materia, sarebbe in grado di colpire condotte e reati che richiedono, per essere perseguiti, una forte specializzazione; rappresenterebbe una garanzia di tutela dei piccoli risparmiatori e un forte deterrente per chi violenta il diritto al risparmio tutelato dalla Costituzione nell’art. 47.

Secondo l’avv. Antonio Pinto, componente del Consiglio Direttivo nazionale di Confconsumatori, la proposta ricalca il modello della Procura Nazionale Antimafia, istituita con la Legge n.8 del 1992, e mira a creare un organo della Procura generale presso la Corte di Cassazione con il compito di coordinare, in ambito nazionale, le indagini relative alle condotte illecite in materia di finanza che incidono sul pubblico risparmio. Seguendo esattamente quel modello, alla Procura Nazionale potrebbero affiancarsi le Direzioni Distrettuali per i reati finanziari, istituite presso le Procure della Repubblica dei Tribunali dei capoluoghi di distretto di Corte d’appello. Secondo l’idea dell’associazione di consumatori, la Procura Nazionale avrebbe poteri di coordinamento delle Procure distrettuali, di sorveglianza, controllo ed eventuale avocazione delle indagini condotte dalla Procura che dimostra grave inerzia o che non si è coordinata con le altre. Anche per le indagini, la Procura Nazionale e le Procure Distrettuali dovrebbero potersi avvalere di una struttura specializzata in reati di tal genere, creata sempre sul modello della DIA, con componenti delle Forze dell’Ordine aventi una formazione specifica in materia.