Parma, 25 novembre 2020 – Con un contributo scritto indirizzato alla X Commissione della Camera dei Deputati, Attività produttive, commercio e turismo, Confconsumatori ha inviato alcune proposte per una Legge di Bilancio vicina ai consumatori, alle famiglie e al terzo settore, senza dimenticare il delicato tema del sovraindebitamento al quale, nelle scorse settimane, l’associazione ha dedicato ben due webinar trasmessi in diretta anche sulla piattaforma Facebook (LINK e LINK).
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“Cura Italia”: Confconsumatori non vi lascia soli Gli sportelli dell’associazione proseguono le attività online per non lasciare soli i consumatori
Parma, 18 marzo 2020 – Il Consiglio dei ministri ha approvato il 17 marzo 2020 il decreto legge “Cura Italia” che introduce misure di potenziamento del servizio sanitario nazionale e di sostegno economico per famiglie, lavoratori e imprese connesse all’emergenza epidemiologica da Covid-19.
Tarsu “pazza” da 2000 euro: annullata Un salasso con motivazioni scarne e contradditorie dal Comune di Ragusa: con l’aiuto di Confconsumatori l’utente ottiene l’annullamento
Ragusa, 8 marzo 2018 – La Tassa Smaltimento Rifiuti Solidi Urbani che continua a lievitare (fino a oltre 2000 euro) e il silenzio tombale degli uffici comunali di fronte alle richieste di spiegazioni dell’utente. Confconsumatori Ragusa ha sbrogliato una situazione complessa e per certi versi paradossale: per la Commissione Tributaria, interpellata dall’associazione, non solo l’importo richiesto alla donna non era effettivamente dovuto, ma ha pesato anche la “carente e contraddittoria motivazione” avanzata dal Comune di Ragusa.
IL CASO – Tutto ha inizio nel 2012: una donna di Ragusa, dopo aver regolarmente versato la Tarsu, aveva ricevuto dal Comune una richiesta di integrazione relativa a una superficie di 50 mq superiore a quella dichiarata per la propria casa. La donna aveva, quindi, regolarmente versato anche l’integrazione. Ma, ancora, a distanza di 3 anni, nel 2015, era arrivata una nuova richiesta, sempre riferita allo stesso immobile e alla stessa annualità: il Comune questa volta pretendeva oltre 2000 euro, sulla base di altri, presunti, 232 mq di superficie. L’opinione del Comune era che fossero da assoggettare a tassazione pure una mansarda non abitabile e un’area esterna all’abitazione. A quel punto la signora aveva richiesto chiarimenti agli uffici, senza ricevere alcuna risposta.
DAL RECLAMO ALLA SENTENZA – Angosciata e decisa ad arrivare in fondo alla questione, la ragusana si era rivolta allo sportello locale di Confconsumatori dove l’avvocato Maira Crocco, consulente tributaria le aveva consigliato di procedere con la perizia di parte e di portare la controversia innanzi alla Commissione Tributaria. Così, tramite i legali di Confconsumatori, la cittadina ha impugnato l’avviso di accertamento. «Una dettagliata perizia in corso di causa ha evidenziato che la superficie dell’immobile sottoposto a tassazione corrispondeva a quella dichiarata dalla signora e non a quella presunta dal Comune – ha spiegato l’avvocato Samantha Nicosia responsabile Confconsumatori Ragusa – il Comune, inoltre, non ha contestato i dati emersi dalla documentazione e dalla relazione tecnica presentata dalla nostra associata». Così la ragusana ha ottenuto dalla Commissione Tributaria l’annullamento dell’avviso di accertamento. I giudici hanno motivato la loro decisione con “la carente e contraddittoria motivazione” del Comune di Ragusa.
DIFENDERSI DALLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE – La vicenda risolta da Confconsumatori Ragusa richiama l’attenzione sul problema delle “tasse pazze” ovvero richieste di ingenti pagamenti avanzate talvolta senza adeguate motivazioni da parte della Pubblica Amministrazione e a cui i cittadini devono sapersi opporre. «Non allarmatevi quando vi trovate di fronte a bollettini salati e tasse anomale – si raccomanda, la Nicosia – prima di pagare è necessario approfondire bene le richieste: è diritto dell’utente ricevere i chiarimenti da parte dell’Ente impositore e si ha sempre la facoltà di dimostrare e far valere i propri diritti e le proprie ragioni».
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Tari: Confconsumatori chiede ad Anci di conciliare L’associazione è pronta ad assistere i cittadini nella lettura delle bollette e nella richiesta dei rimborsi ma auspica che non si arrivi alle cause
Parma, 13 novembre 2017 – Gli illegittimi addebiti della Tari operati da molti Comuni nei confronti degli utenti richiedono una pronta risposta da parte delle Istituzioni e, soprattutto, un tempestivo rimborso delle somme pagate e non dovute. Infatti, al danno di un servizio come la raccolta dei rifiuti che, come notorio, lascia a desiderare in moltissimi Comuni, si aggiunge oggi la beffa di somme che i cittadini in questi anni hanno pagato senza che fossero dovute.
Confconsumatori è determinata a non lasciare da solo il cittadino in questa battaglia, per questo ha inviato oggi, lunedì 13, una lettera al Presidente dell’Anci con la quale ha chiesto che l’associazione dei Comuni italiani convochi un tavolo con le associazioni dei consumatori al fine di sottoscrivere un protocollo di conciliazione, in virtù del quale i Comuni che hanno illegittimamente applicato oneri non dovuti, possano procedere al rimborso con modalità condivise. Riteniamo, infatti, che la strada del dialogo sia la prima da praticare.
Nelle more di un auspicato accordo, Confconsumatori invierà ai Comuni che hanno riscosso dai cittadini le somme non dovute una diffida ai sensi dell’art. 140, comma 5, del Codice del Consumo, Decreto Legislativo n. 206/2005, chiedendo di adottare le misure idonee a eliminare gli effetti dannosi delle violazioni e quindi il rimborso delle somme incassate in un servizio pubblico locale quale quello della raccolta dei rifiuti. Successivamente, trascorsi quindici giorni, salvo diversa risposta dal Comune, prima di intraprendere la relativa azione giudiziaria, esperirà la prevista procedura di conciliazione dinanzi alla Camera di Commercio o innanzi ad un organismo di composizione extragiudiziale per la composizione delle controversie in materia di consumo.
Infine presso i propri sportelli Confconsumatori assisterà tutti i contribuenti nella lettura delle bollette Tari, al fine di verificare l’applicazione degli ingiusti addebiti ed il loro ammontare, per poi chiedere il rimborso.
«Le prime due iniziative sono importanti – ha dichiarato Mara Colla Presidente nazionale di Confconsumatori – perché si potrebbero ottenere degli accordi o delle decisioni che avrebbero valore per tutti i cittadini ed eviterebbero ai singoli l’onere di un giudizio. In ogni caso non abbiamo certamente timore di quest’ultima soluzione se, purtroppo, dovesse restare l’unica possibile».
Da La Stampa del 15 dicembre 2017:
- Novembre, 13
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Tutte le cartelle esattoriali si prescrivono in 5 anni Dalla Commissione Tributaria provinciale di Grosseto una decisione che fa scuola in materia di prescrizione di crediti esattoriali
Grosseto, 23 ottobre 2017 – Alla fine del 2016, approssimandosi il termine per la richiesta di rottamazione delle cartelle, Equitalia aveva notificato ad una cittadina di Grosseto, evidentemente ripescando tra i suoi vetusti archivi, un sollecito di pagamento per il mancato versamento di Irpef ed Ilor del 1995, cioè di 21 anni prima. Equitalia chiedeva il versamento di quasi 20 mila euro. La cittadina, evidentemente turbata, aveva chiesto aiuto alla Confconsumatori di Grosseto e, su suggerimento dell’associazione, aveva deciso di impugnare la richiesta di pagamento da parte di Equitalia.
In giudizio, l’esattore fiscale ha prodotto due contestate notifiche di cartelle di pagamento avvenute nel 2003 e 2007. La commissione tributaria di Grosseto, con la sentenza 230-1-2017, ha dichiarato inesorabilmente prescritto il credito dando piena applicazione alla recentissima pronuncia delle Sezioni Unite della Corte di Cassazione del 17.11.2016.
Secondo i giudici tributari grossetani e la Suprema Corte i titoli esecutivi di formazione non giudiziaria, come gli avvisi di accertamento e le cartelle esattoriali (Inps e tasse) non possono godere della prescrizione lunga decennale prevista dall’articolo 2953 c.c. per i crediti risultanti da Sentenze o provvedimento dell’autorità giudiziaria, ma sono soggetti – al massimo – alla prescrizione di 5 anni. Con dette decisioni si pone quindi fine alle infinite pretese esattoriali che devono svolgersi in un arco temporale non eccessivo e ragionevole.
La contribuente grossetana si è vista quindi cancellare 20 mila euro pretesi all’infinito dal servizio riscossione statale.
In conclusione, tutti i crediti esattoriali, tasse, contributi inps e sanzioni amministrative sono soggetti alla prescrizione quinquennale e non a quella decennale.
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Rottamazione: come leggere i riscontri di Equitalia Entro oggi sarà completato l'invio delle comunicazioni relative all’accoglimento o meno della domanda di rottamazione: ecco cosa fare
Parma, 15 giugno 2017 – Equitalia entro oggi, giovedì 15 giugno, completerà l’invio a tutti gli interessati le comunicazioni relative all’accoglimento o meno e alle modalità di pagamento delle richieste di rottamazione presentate entro il 21 aprile scorso. In particolare, la comunicazione – inviata per raccomandata o PEC ove indicata – contiene indicazioni sull’accoglimento, sugli importi da pagare, sulle modalità di pagamento, sulla data entro cui effettuare il pagamento e contiene già i bollettini suddivisi nel numero di rate prescelto. Contiene, inoltre, un prospetto informativo con l’elenco delle cartelle/avvisi e l’indicazione dettagliata del totale del debito residuo (sia “rottamabile”, sia escluso dalla definizione. Le comunicazioni possibili sono cinque:
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