Parma, 23 marzo 2021 – Confconsumatori è tra i firmatari del protocollo d’intesa tra Trenitalia e le associazioni dei consumatori per introdurre anche nel trasporto regionale la Conciliazione Paritetica, un sistema che consentirà ai viaggiatori di risolvere in modo rapido le piccole controversie senza dover ricorrere alla giustizia ordinaria.
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Rimborsi ferroviari e Covid-19: i diritti dei passeggeri Per abbonamenti e biglietti il Regolamento CE n. 1371/2007 rinvia alle condizioni generali di trasporto, ma sono in ogni caso dovuti in virtù dell’emergenza in atto. Trenitalia come “Giano bifronte”
Parma, 30 marzo 2020 – Molti cittadini pendolari per ragioni di lavoro, studio o altro, in questi giorni si stanno chiedendo se il prezzo pagato per l’acquisto dell’abbonamento ferroviario non utilizzato nel mese di marzo possa essere rimborsato. Poche sono, purtroppo, le informazioni a tal riguardo e quindi è necessario fare chiarezza e dare le opportune indicazioni.
Il Regolamento (CE) n. 1371/2007 relativo ai diritti e agli obblighi dei passeggeri nel trasporto ferroviario nel proprio ALLEGATO I, all’art. 8 avente ad oggetto «Pagamento e rimborso del prezzo del trasporto» così recita al punto n. 2: «Le condizioni generali di trasporto determinano le condizioni che danno luogo al rimborso del prezzo del trasporto». Quindi é necessario verificare per ciascuna impresa ferroviaria cosa prevedono a tal riguardo le condizioni generali di trasporto. Tuttavia, anche qualora tale documento non prevedesse nulla o addirittura lo escludesse, i passeggeri hanno in ogni caso diritto al rimborso.
Infatti l’art. 26 del Regolamento Comunitario avente ad oggetto la «Sicurezza personale dei passeggeri» prevede che: «Di concerto con le autorità pubbliche, le imprese ferroviarie, i gestori delle infrastrutture e i gestori delle stazioni adottano misure idonee nei rispettivi ambiti di responsabilità, adeguandole al livello di sicurezza stabilito dalle autorità pubbliche, per assicurare la sicurezza personale dei passeggeri nelle stazioni ferroviarie e sui treni e gestire i rischi. Essi cooperano e scambiano informazioni sulle migliori pratiche riguardanti la prevenzione di atti suscettibili di incidere sul livello di sicurezza».
E certamente le imprese ferroviarie di concerto con le autorità pubbliche hanno messo in atto tutte le necessarie azioni al fine di garantire la sicurezza dei passeggeri prendendo atto di quanto disposto dai provvedimenti legislativi e regolamentari che hanno vietato la circolazione delle persone. Per tali motivi la questione del rimborso degli abbonamenti deve essere valutata all’interno di questa norma straordinaria, che disciplina casi e momenti straordinari come quelli che stiamo vivendo. Ne consegue che sussistono tutti i presupposti per invocare l’impossibilità giuridica sopravvenuta totale o parziale di cui agli articoli 1463 1464 del codice civile.
Tornando alle condizioni generali di trasporto, dobbiamo registrare un comportamento da “Giano bifronte” da parte di Trenitalia in quanto i rimborsi di abbonamenti e biglietti regionali vengono previsti dall’art. 8 avente ad oggetto «Rimborsi e indennità» che al punto 1.1 “Diritto al rimborso” prevede che: «Il viaggiatore può chiedere il rimborso di un biglietto o abbonamento non utilizzato nei seguenti casi: Per mancata effettuazione del viaggio per…per ordine dell’Autorità Pubblica…». Stesso discorso da farsi per i biglietti del trasporto nazionale laddove al punto n. 9.1. é previsto «Il rimborso senza trattenute per… ordine dell’autorità pubblica…».
Risulta di tutta evidenza che i passeggeri non hanno usufruito degli abbonamenti per ordine dell’autorità pubblica e quindi hanno il diritto al rimborso.
Tuttavia la stessa società, con prassi certamente contraddittoria, ritiene non dovuto il rimborso per gli abbonamenti delle tratte sovraregionali. Ci auguriamo che si tratti di un errore al quale sarà presto rimediato.
«Ci saremmo aspettati più informazione e trasparenza sui rimborsi degli abbonamenti da parte delle imprese ferroviarie in quanto ciò che risulta tra le “pieghe” dei siti se non confonde il consumatore non é certamente chiaro e di facile reperibilità – commentano Mara Colla, Presidente nazionale di Confconsumatori e l’avvocato Carmelo Calì, responsabile trasporti dell’Associazione -. Da parte nostra continueremo a portare avanti le nostre battaglie affinché, anche in questa emergenza, i diritti dei passeggeri abbiamo ampia tutela».
Confconsumatori mette a disposizione i propri esperti per assistere i consumatori nei rimborsi. L’elenco delle sedi territoriali dell’associazione è consultabile a questo link.
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Treno “sparito”: ira dei pendolari Il treno 12210 Minturno – Roma sparisce dalle App e dal sito ufficiale di Trenitalia, si acuisce la tensione dei pendolari verso il servizio ferroviario
Minturno – Latina 7 gennaio 2019 – Un treno “fantasma” ha acuito la tensione dei pendolari del sud pontino nei confronti del servizio ferroviario, che era già culminata con l’esposto inviato il mese scorso. Nella serata di domenica 6 gennaio, festa dell’Epifania, si è diffusa la notizia tra i pendolari della linea FL7 della “scomparsa” di un treno, il 12210, con partenza alle ore 07:03 da Mintuno Scauri e arrivo a Roma Termini alle ore 08:59. Un “giallo” che non ha trovato ancora una spiegazione valida, nonché un’amara sorpresa che la Befana ha portato ai pendolari della provincia di Latina.
Il problema persiste ancora oggi. Infatti, da verifiche effettuate su tutte le applicazioni per smartphone e direttamente sul sito di Trenitalia, ieri, domenica 6, non risultava visibile il treno 12210 né era possibile acquistare il biglietto. La medesima problematica si presenta anche per la programmazione per la giornata di domani e per le successive. Il primo pensiero dei pendolari, che ormai si aspettano di tutto, è stato che qualcosa fosse cambiato negli orari di Trenitalia senza che alcuna comunicazione ufficiale. Così ben presto panico si è diffuso in rete.
Il treno, però, esiste. Infatti, diversamente da quanto risulta sui siti e app ufficiali, questa mattina, lunedì 7, recandosi alla stazione di partenza si è appreso che il treno 12210 è regolarmente partito come se si trattasse di un treno “fantasma”, non acquistabile e non individuabile all’atto della programmazione del proprio viaggio.
Si tratta, quindi, di una evidente e grave mancanza di informazioni come previste dalla normativa di settore che genera confusione e disagi per i passeggeri. “Abbiamo immediatamente presentato reclamo ed inviato richiesta di spiegazioni a Trenitalia e alla Regione Lazio che, come ricordiamo, è la committente del servizio regionale – spiega l’avvocato Franco Conte di Confconsumatori Latina anche a nome dell’Associazione pendolari stazione Minturno-Scauri – Riteniamo che quanto accaduto sia gravemente lesivo del diritto all’informazione del pendolare, previsto come detto dalla normativa di settore e che la Regione in quanto Ente pagante il servizio regionale debba pretendere da Trenitalia la massima chiarezza in merito. Trattasi forse di una possibile intenzione, poi abortita, di riduzione del servizio pendolare pagato con i soldi pubblici? Se ciò fosse si andrebbe ad aggravare ulteriormente la situazione di disagio delle fasce pendolari che abbiamo continuamente denunciato non da ultimo con il lancio di due specifiche petizioni online riguardanti il sovraffollamento e i disagi dei treni 2380 e 12204. Nella fascia oraria del 12210 l’eventuale sua soppressione andrebbe ad aggravare ulteriormente anche la situazione del regionale veloce 2418 da Benevento e la sua condizione patologica di sovraffollamento, dovendo a quel punto ricevere anche l’utenza del 12210. Non ci stancheremo mai di dire che la risoluzione del problema sovraffollamento dei treni della fascia pendolare non può che passare dalla “velocizzazione” dei regionali veloci e con la partenza di questi da Villa Literno“.
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Neve e caos treni: violato il Regolamento Comunitario Confconsumatori invita i passeggeri danneggiati a chiedere risarcimento e si prepara a chiedere all’Art l’apertura di un procedimento amministrativo
Parma, 28 febbraio 2018 – I passeggeri sono utenti e non “u-tonti” a cui far credere storielle. Dopo i gravi disservizi del trasporto ferroviario registrati in questi giorni di maltempo, Confconsumatori è scettica di fronte alle giustificazioni fornite da Rete Ferroviaria Italiana e non intende restare a guardare. Oltre all’invio di reclami, si rivolgerà all’Autorità di Regolazione dei Trasporti. Quanto accaduto, infatti, secondo l’associazione costituisce violazione del Regolamento Comunitario n. 1371/2007 che obbliga le Società alla massima informazione e assistenza, che nel caso in questione non sono state per nulla fornite o fornite solo in misura marginale. Cosa ancor più grave se si considera che il maltempo e le abbondanti nevicate erano state ampiamente previste e annunciate, dunque non si comprende perché non siano state adottate misure idonee a contenere i problemi.
Resta del tutto aperta, inoltre, la questione della rete ferroviaria: ovvero cosa non ha funzionato e se é stato fatto tutto quanto era necessario. I vertici di RFI e di FS si sono tempestivamente preoccupati di rappresentare al Ministro Delrio l’esigenza di ulteriori potenziamenti tecnologici, ma, le spiegazioni fornite ai passeggeri lasciano perplessi. Infatti ieri sera RFI ha dichiarato che le cause di quanto accaduto sono da individuare nelle previsioni meteo rivelatesi errate e in un numero ridotto di “scaldiglie” sulla rete.
«I treni sono arrivati in ritardo, ma, in compenso, lo scarico di responsabilità è stato puntualissimo – commenta l’avvocato Carmelo Calì, responsabile Trasporti per Confconsumatori – Vorrebbero forse dirci che la programmazione per tempo di un numero di scaldiglie congruo su tutto il territorio, quantomeno del Lazio, era un compito dei meteorologi? Tra l’altro era troppo evidente e preventivabile che l’istallazione parziale di scaldiglie solo per la stazione Termini di Roma avrebbe determinato alla prima occasione i problemi sorti in questi giorni. E visto che nel contratto di programma erano e sono presenti le risorse per intervenire, perché non lo si è fatto prima? Ora ci chiediamo, soprattutto, se quello del numero insufficiente di scaldiglie sia l’unica causa di quanto accaduto, o piuttosto una che ha concorso insieme ad altre. Ci auguriamo che gli accertamenti sui fatti annunciati dal Ministero dei Trasporti facciano piena luce».
Nel frattempo Confconsumatori invita i passeggeri ad inoltrare a Trenitalia formale reclamo per i disservizi subiti o direttamente accedendo al sito tramite il seguente link http://reclami-e-suggerimenti.trenitalia.com/Reclami/Reclamo.aspx, o tramite gli sportelli dell’associazione, chiedendo il risarcimento di tutti i danni subiti, che non sono costituiti soltanto dal rimborso, totale o parziale, del prezzo del biglietto.
Inoltre Confconsumatori chiederà all’Autorità di Regolazione dei Trasporti di aprire un procedimento amministrativo finalizzato all’accertamento delle sopra descritte violazioni del Regolamento Comunitario n. 1371/2007 e all’irrogazione delle previste sanzioni.
- Febbraio, 28
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- Turismo e Trasporti
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Roma-Napoli: troppi disservizi Con la neve trasporti ferroviari bloccati: fortemente danneggiati non solo lavoratori e studenti, ma anche chi aveva prenotato visite mediche
Minturno – Latina, 27 febbraio 2019 – Una giornata di ordinari disservizi per l’utenza sia di Trenitalia che del servizio sanitario regionale del Lazio. E’ sempre più difficile avere servizi efficienti se si vive nel sud pontino e si utilizza la stazione di Minturno Scauri, 180 km dalla capitale, si i km non sono tanti ma i disservizi ormai non si contano. Una perturbazione meteorologica eccezionale, ma ampiamente prevista, ha di fatto bloccato i trasporti ferroviari sulla linea Roma-Napoli e totalmente tagliato fuori dai collegamenti la stazione di Minturno Scauri.
Infatti il fantomatico e tanto sbandierato piano emergenza neve di Trenitalia si può dire che fa acqua, si diciamo acqua e non neve, da tutte le parti e i cittadini del sud pontino non sono degni di avere i servizi più essenziali.
I fatti sono che un normale cittadino di Minturno prenota una visita medica in un ospedale romano, si a Roma perché i servizi sanitari e l’offerta sanitaria a 180 km da Roma non sono completi.
Accanto al pendolarismo per lavoro esiste anche, meno rumorosa, una fetta di pendolarismo sanitario che le amministrazioni regionali che si sono susseguite nel tempo hanno contribuito a creare con la centralizzazione dei servizi sanitari.
Ecco quindi che la congiuntura dei disservizi ferroviari e sanitari rende gli utenti del sud pontino non considerati e non serviti, come dire diversi da tutti gli altri cittadini laziali.
Infatti visita medica prenotata a novembre 2017, impossibilità di modificare l’appuntamento perché al telefono dopo svariati tentativi il cup dell’ospedale ti risponde “le possiamo solo cancellare l’appuntamento ma dovrà ritornare in ospedale (a Roma) per prendere un nuovo appuntamento”, chissà tra quanti mesi! E i treni dalla stazione di Minturno Scauri che non partono, si non partono nemmeno quelli garantiti! Ma l’assurdo è che addirittura non si sa nemmeno dove sono perché il numero verde di Trenitalia, previsto per questi casi, non sa dove il treno sia né il capostazione a Minturno Scauri sa dire altro, limitandosi a riferire che sono in grado di vedere i treni nel tratto Villa Literno-Formia.
E non va meglio nemmeno per tutti quei ragazzi che per costruirsi un futuro migliore scelgono di studiare, se poi accade come ieri, che Maria (nome di fantasia) deve recarsi a Napoli per sostenere un esame universitario ma non ha la sicurezza né di partire e arrivare ma soprattutto né di ritornare perché questo è il servizio che Trenitalia offre per le stazioni di periferia un servizio che non si è in grado di garantire se sfortunatamente arriva una perturbazione meteorologica ampiamente annunciata.
Franco Conte – Confconsumatori Latina
Francesco Valerio – Associazione Pendolari Stazione Minturno Scauri
- Febbraio, 27
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- Lazio, Turismo e Trasporti
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Treni: finalmente in vigore il nuovo algoritmo Accolte le richieste delle associazioni dei consumatori: in vigore il nuovo algoritmo per le tariffe sovraregionali: scattano i rimborsi per gli abbonati
Roma, 26 ottobre 2017 – Dopo un lungo e puntuale confronto, il Coordinamento delle Regioni ha accolto la richiesta delle associazioni dei consumatori e dei comitati pendolari di modificare, dal 1 ottobre 2017, l’algoritmo di calcolo delle tariffe sovraregionali su base proporzionale rispetto ai Km percorsi in ogni regione attraversata e che comporterà una riduzione dei prezzi degli abbonamenti, anche notevoli, per oltre il 90% dei passeggeri (vedi esempi riportati nella tabella allegata di alcune importanti relazioni).
Da tale data e fino a quando, in conseguenza dei tempi tecnici necessari all’adeguamento del sistema informativo di Trenitalia, entrerà materialmente in vigore la nuova tariffa (aprile 2018), i titolari di abbonamento mensile o annuale matureranno il diritto a un RIMBORSO, se dovuto dal conguaglio tariffario, solo esibendo gli abbonamenti per i mesi interessati. Il RIMBORSO verrà erogato con le modalità che verranno a brevissimo comunicate e comprenderà anche una quota per il periodo 1 luglio 2017 – 30 settembre 2017
Infine si informano tutti gli interessati che l’algoritmo abolito il 1 ottobre 2017 aveva altresì evidenziato una distorsione tariffaria che, nel corso del tempo, aveva comportato maggiori esborsi per le tratte sovraregionali rispetto a quelle regionali. Per tale ragione le associazioni dei consumatori hanno chiesto alle imprese ferroviarie di prevedere e attendono di conoscere, entro il mese di novembre, modalità di rimborso degli abbonati anche per il pregresso periodo 1 gennaio 2012 – 20 giugno 2017.
Questa la copia della comunicazione predisposta da Regioni e Trenitalia:
Vedi anche lo Schema con il confronto tra tariffe del vecchio e del nuovo algoritmo
- Ottobre, 26
- 3658
- Servizi e Società, Turismo e Trasporti
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