Parma 8 ottobre 2015 – Confconsumatori è tra le associazioni che, con la loro segnalazione, hanno contribuito all'apertura dell'indagine dell'Antitrust nei confronti di Volkswagen. Tra le diverse richieste che l'Autorità ha rivolto alla casa tedesca c'è anche quella di fornire l'elenco dei modelli venduti in Italia dotati della motorizzazione turbodiesel Euro 5 (codice EA189) la cui omologazione presenterebbe discrepanze tra test di banco e risultati ottenibili. Per ciascuno di questi modelli la Volkswagen dovrà specificare i periodi di commercializzazione, il numero di veicoli venduti e il valore delle vendite per anno; sono stati richiesti anche i vari dépliant informativi riferiti ai modelli di veicoli "incriminati", gli spot e i dati diffusi tramite i siti internet. L'Antitrust vigilerà, inoltre, sul piano di richiamo che è stato annunciato in questi giorni.
Il colosso tedesco ha infatti comunicato il piano d’azione per i clienti italiani che hanno acquistato una delle auto su cui è stato istallato il software che «inganna» i test sulle emissioni. Volkswagen ha impostato un test per verificare se il proprio veicolo risulta interessato o meno dall’intervento di manutenzione service per la correzione delle caratteristiche delle emissioni di ossidi di azoto (NOx) sui motori Diesel EU5 Tipo EA 189. Per capire se l’auto deve essere richiamata occorre consultare le apposite pagine web sui siti delle Marche oppure chiamare i rispettivi numeri verdi dedicati:
www.volkswagen.it – Numero verde 800 865 579
www.audi.it – Numero verde 800 283 454 63
www.seat-italia.it – Numero verde 800 100 300
www.skoda-auto.it – Numero verde 800 100 600
www.volkswagen-veicolicommerciali.it – Numero verde 800 400 300
In alternativa, i Clienti potranno rivolgersi ai Concessionari o ai Service Partner della Rete Ufficiale di Volkswagen Group Italia.
Volkswagen AG e le altre case del gruppo coinvolte nello scandalo dovranno presentare soluzioni tecniche nel mese di ottobre. I clienti, come ha fatto sapere la casa, verranno informati su tempistiche e modalità per l’esecuzione dell’intervento di manutenzione service. «Tutti i veicoli interessati, equipaggiati con motori Diesel EU5 Tipo EA 189, sono tecnicamente sicuri e adatti alla circolazione su strada – rassicura Volkswagen – I nuovi veicoli del gruppo Volkswagen dotati di motori Diesel EU6 attualmente disponibili nell’Unione Europea (e quindi anche in Italia) non sono coinvolti e soddisfano i requisiti legali e gli standard ambientali».
Le auto con il software incriminato verranno richiamate dal 2016. Intanto sulla vicenda Volkswagen ha aperto un'indagine la Procura della Repubblica di Verona, la seconda in Italia dopo quella del procuratore di Torino Raffaele Guariniello; anche la Procura di Bologna ha aperto un fascicolo per fatti non costituenti reato (modello 45).
Questa mattina il vice ministro dei Trasporti Riccardo Nencini nel corso di un'audizione alla Camera, ha dichiarato, riferendosi al caso Volkswagen: "Non c'è dubbio che si tratti di frode". Il viceministro ha spiegato che in Italia "Si stanno avviando controlli su circa 1.000 veicoli, prima sugli euro 5 e successivamente sugli euro 6. Non sono controlli che avvengono secondo una tipologia tradizionale: ci sarà il lavoro in laboratorio e su strada. E' una tipologia innovativa di controllo, che si rivolgerà a una platea di auto che non sono solo Volkswagen. Infatti allargheremo lo spettro dei veicoli a tutte le marche vendute in Italia: questo consentirà di effettuare prove sui veicoli più diffusi per marca e per tipo, veicoli che più degli altri, in caso di manomissione delle centraline, contribuirebbero più degli altri all'inquinamento atmosferico". Mancano ancora dati ufficiali: "Volkswagen – ha detto Nencini – ci ha parlato di 648mila e rotti veicoli ma non abbiamo una fornitura dei dati da parte della Kba, dell'Epa e della stessa Volkswagen sul fatto che quel numero che ci è stato fornito è il numero di veicoli che sarà richiamato e quando".
Nel frattempo Confconsumatori è a lavoro per approfondire ogni aspetto della questione: l’associazione sta scrivendo alla Società e alle Autorità ed Istituzioni italiane ed europee, per accertare i fatti e i danni effettivamente subiti dagli acquirenti del mercato europeo, compresi quelli che riguardano i titolari di azioni Volkswagen. I consumatori e gli azionisti interessati da subito possono rivolgersi a Confconsumatori per chiedere di ricevere aggiornamenti sulle iniziative di tutela che verranno intraprese. E' sufficiente compilare il modulo gratuito qui sotto o rivolgersi agli sportelli territoriali.