Che la politica di Alitalia, nei confronti dei consumatori, dovesse prima o poi cambiare era inevitabile. Un mutamento di rotta ineluttabile, come dimostrano i dati di mercato, che ha un’unica alternativa: la scomparsa della stessa compagnia, o per lo meno un ulteriore, forte ridimensionamento.

Non stupisce, dunque, che i vertici della nuova compagnia si siano messi in movimento non solo per una politica tariffaria aggressiva – come quella delle promozioni di questi giorni – ma anche per cercare punti in comune con le esigenze, troppo spesso ignorate, dei clienti. Questo, per lo meno, sembra emergere dalla lunga lista di impegni assunti il 3 marzo scorso, durante l’incontro dell’amministratore delegato, Rocco Sabelli , con le associazioni del consumatori.

Carnet di promesse

A giudicare dal carnet di buoni propositi (sempre da verificare sul campo delle azioni) c’è un forte vincolo a garantire i diritti del passeggero previsti dal regolamento comunitario 261/2004 in materia di overbooking, cancellazioni voli e ritardi, partendo proprio dall’informazione e dall’assistenza previste dal regolamento . È questo un tema – e i lettori del Salvagente, lo sanno bene – che sovente diventa il principale motivo di lamentela per i passeggeri, abbandonati a se stessi in aeroporto in caso di un disservizio.

L’assistenza – l’hanno riconosciuto anche i vertici di Alitalia – non deve tuttavia sostituire l’impegno alla corresponsione degli indennizzi , la cosiddetta compensazione pecuniaria, che oggi troppo spesso costringe i passeggeri a estenuanti reclami e contenziosi.

Anche per lo smarrimento bagagli , è stata annunciata qualche novità, con la possibile introduzione di meccanismi di controllo informatici, per ridurre i disservizi. Per i reclami , poi, sarà introdotta la presentazione per via telematica in aggiunta a quella cartacea, che ancora resta l’unica possibile Questi impegni dovrebbero formalizzarsi in una Carta dei servizi , la cui prima bozza dovrebbe essere consegnata alle associazioni nell’arco di due mesi, per avviare un confronto prima della  redazione del testo definitivo. Collegato alla Carta dei servizi è l’avvio della procedura di conciliazione per le controversie che insorgeranno tra azienda e i passeggeri.

Strade nuove

Questa è forse la novità più grande, visto che questo strumento chiesto da anni dalle associazioni ha sempre incontrato l’ostilità dei vettori aerei. La circostanza che Alitalia decida di attuare la conciliazione è importante per la definizione delle controversie. Ma, indubbiamente, rappresenta anche la rottura di un fronte di contrari finora molto compatto . E potrebbe aprire una strada utile per convincere altre compagnie aeree a scegliere tale opportunità. Significativo anche l’impegno allo svecchiamento del parco aeromobili . Nei prossimi quattro anni si arriverà alla sostituzione di 77 aerei, a un ritmo di circa due al mese già da aprile. E sul settore della manutenzione , oltre a quella “obbligatoria”, l’azienda si è impegnata a prestare attenzione alla piccola manutenzione utile a rendere confortevole la permanenza a bordo dei passeggeri. Certamente il primo giudizio non può essere che positivo, tanto sul merito che sul metodo. Per la prima volta, infatti, c’è stato un incontro “aperto” tra associazioni dei consumatori e vertici di un’azienda. Tra l’altro senza che diventasse solo l’occasione strumentale per Alitalia di cucirsi adosso la coccardina del plauso delle associazioni di utenti (e infatti, l’azienda non ne ha dato pubblicità alla stampa).

Dal confronto é apparso chiaro anche che l’azienda non rinuncia a nulla delle proprie posizioni, che in qualche occasione potranno confliggere con quelle dei consumatori. Un esempio su tutti è quello della tratta Roma-Milano , dove le esigenze degli utenti a una maggior concorrenza non incontrano di certo la politica di Alitalia. È altrettanto ovvio che sono molte le questioni che restano aperte dopo il primo incontro. I programmi di copertura del network nazionale e di medio raggio, per esempio, a nostro giudizio andrebbero accelerati prima che le compagnie low-cost straniere consolidino le loro già forti posizioni all’interno del mercato italiano. E le tratte intercontinentali , sulle quali di solito i vettori realizzano abbondanti guadagni, sembrano fortemente dimensionate e fanno venire il dubbio che si tratti del frutto di un accordo con Air France. Ma, ne siamo certi, non mancheranno occasioni per affrontare anche queste questioni.    

Avv.Carmelo Calì – Responsabile nazionale trasporti CONFCONSUMATORI e rappresentante CNCU Comitato tutela diritti passeggero presso Enac  

Articolo tratto da "Il Salvagente" n. 12 – 19-26 marzo 2009 – pag.29