Le ricerche archeologiche, prima o poi, restituiranno ai passeggeri  le valige che hanno smarrito negli aeroporti italiani!

Puntuale, con l’arrivo dell’estate il deplorevole fenomeno torna ad essere lo sport più praticato del periodo. E se, almeno fino ad ora, non si sono verificati casi eclatanti come quelli registrati lo scorso anno all’aeroporto di Fiumicino, anche durante questi giorni di vacanze, numerose sono le segnalazioni che pervengono da parte dei passeggeri vittime di tali disservizi.

Molti utenti spesso rinunciano ad ogni richiesta di risarcimento, ma così non hanno fatto due consumatori che si sono rivolti al Giudice di Pace di Bivona (Agrigento), che ha dato loro ragione . In questo caso si è trattato non dello smarrimento, ma della ritardata consegna dei bagagli, avvenuta dopo tre giorni. Il giudice ha deciso la causa secondo equità ed ha riconosciuto il risarcimento del cosiddetto danno esistenziale . La compagnia aerea si è difesa sostenendo che i consumatori non avevano diritto ad avere risarciti i danni non patrimoniali in quanto questa ipotesi ricorrerebbe solo in presenza di un reato. Ma tale tesi non è stata accolta dal giudice, che ha richiamato la giurisprudenza sul danno esistenziale, ritenuto come pregiudizio di tipo psicologico che colpisce il danneggiato. E, con riferimento allo smarrimento dei bagagli, riconsegnati dopo tre giorni senza nessuna giustificazione, è stato riconosciuto il diritto dei passeggeri ad avere risarciti, non solo i danni patrimoniali consistenti nelle spese di prima necessità, ma, appunto, anche il danno esistenziale scaturente dai disagi conseguenti all’inadempimento della compagnia aerea.

Singolare quanto scritto dal giudice laddove afferma che “ nel caso di specie, essendovi sufficiente prova dei fatti, è facilmente intuibile lo stato di frustrazione e di impotenza in cui si sono venuti a trovare gli attori, costretti ad affrontare la critica situazione ”, e che hanno subito “ un danno alla loro vita di relazione ”. 

Ogni volta è sempre la stessa storia. Al disservizio si accompagna il totale disinteresse dei vettori aerei e delle società di gestione degli aeroporti nei confronti dei cittadini. I quali, è bene ricordarlo, pagano il biglietto, sempre più salato, per ottenere servizi di qualità.

avv. Carmelo Calì – Rappresentante CNCU Comitato Tutela Diritti Passeggero presso Enac