Vendita on line di biglietti aerei: indagine dell’UE

Dei siti web che vendono biglietti aerei, oltre il cinquanta per cento presentano irregolarità, in particolare per quanto concerne l’indicazione dei prezzi, i termini contrattuali e la chiarezza delle condizioni proposte . E’ quanto emerge da un’indagine effettuata dall’Unione Europea contro la pubblicità fuorviante e le pratiche sleali riscontrate nei predetti siti.
“ Che si trovino a Bruxelles o a Barcellona, a Monaco o a Manchester, i consumatori hanno diritto a un’indicazione di prezzo chiara ed equa senza che vi siano brutte sorprese nascoste nelle clausole contrattuali scritte in caratteri minuscoli ”, è quanto ha dichiarato Meglena Kuneva, Commissario UE responsabile per la tutela dei consumatori.
Nell’arco di una settimana sono stati controllati oltre quattrocento siti web per controllare se ottemperassero alla normativa UE a tutela dei consumatori. Sono stati così utilizzati termini di ricerca predefiniti come ad esempio “biglietto aereo, volo a basso costo, viaggio, last-minute, miglia aeree, volate a prezzo scontato”. In particolare l’indagine si è concentrata su tre pratiche principali. Innanzitutto l’indicazione chiara dei prezzi . Sin dalla prima schermata si deve dare un’indicazione chiara del prezzo complessivo quando si fa pubblicità di un prezzo su un sito web. Ciò significa che tutti gli oneri addizionali come tasse oppure balzelli legati alla prenotazione o all’uso di carte di credito devono essere chiaramente indicati fin dall’inizio invece di essere aggiunti in una fase successiva alla prenotazione.
Vi è poi la questione relativa alla disponibilità dei posti . Tutte le condizioni dell’offerta, in particolare le limitazioni relative alla disponibilità di un’offerta, vanno chiaramente indicate. I prezzi e le offerte speciali sono spesso usati per adescare i consumatori a iniziare il processo di prenotazione di un volo, quando, invece, nella realtà, vi è soltanto un numero limitatissimo di posti disponibili sulla base dell’offerta pubblicizzata.
Infine, i termini contrattuali , che devono essere chiaramente indicati, facilmente accessibili ed equi. Tra le pratiche inique vi è ad esempio l’assicurazione obbligatoria collegata all’offerta o il caso in cui i consumatori devono esplicitamente indicare di rinunciare a una clausola assicurativa piuttosto che scegliere spontaneamente di sottoscriverla. Termini e condizioni contrattuali, inoltre, devono essere disponibili nella lingua del consumatore.
Adesso le compagnie aeree, di cui non si conoscono i nomi, sono state contattate dalle varie autorità nazionali ed invitate a fornire chiarimenti o a cambiare le loro pratiche. Contro coloro che non si adegueranno potrebbero essere intentate azioni legali con conseguenti sanzioni pecuniarie o l’obbligo di chiudere i loro siti web.
Interessante quanto ha aggiunto il Commissario Kuneva: “ Oggi invio alle compagnie un monito estremamente severo sollecitandole a mettere in ordine i loro affari quanto prima. Allo scadere, a gennaio, del periodo loro concesso non esiterò a prendere misure ulteriori e ad additare al pubblico e a svergognare le compagnie che si trovino ancora in posizione irregolare ”. Messaggio inequivocabile. E pensare che quando erano le associazioni dei consumatori a protestare, le compagnie aeree avevano la faccia tosta di rispondere che la colpa era dell’utente, che non sapeva utilizzare internet!
avv. Carmelo Calì – Presidente Confconsumatori Sicilia