Casale Monferrato: Confconsumatori replica al Comitato Condòmini Mentre il notaio Cagnacci sulla stampa locale invita a prendere tempo, Confconsumatori ribadisce: "La mancata esibizione della documentazione contabile condominiale di per sé è atto illegittimo e passibile di denuncia"

Si pubblica l’ultimo aggiornamento riguardante il caos condomìni scoppiato nei mesi scorsi a Casale Monferrato: dopo l’assemblea indetta da Confconsumatori, il notaio Massimo Cagnacci, presidente del comitato spontaneo “Condòmini coinvolti nel crack Ginepro”, ha rilasciato alla stampa locale alcune dichiarazioni che invitano i cittadini ad attendere e astenersi dall’intraprendere azioni legali, come indicato invece dall’Associazione. Confconsumatori ha scelto di replicare a mezzo stampa a queste posizioni, ribadendo quanto chiarito in assemblea.
Di seguito il comunicato integrale diffuso ieri dallo sportello territoriale di Casale Monferrato.
Casale Monferrato, 20 aprile 2023 – Confconsumatori ha fornito, e fornisce tuttora, svariate consulenze a condomini e condomìni, al fine di fare chiarezza sulle reali problematiche che man mano sorgono, per meglio intraprendere le opportune decisioni. I tentennamenti che compaiono da vari soggetti, sembrano volti alla finalità di “prendere tempo” con la giustificazione che la documentazione che l’amministratore Ginepro doveva fornire è stata prodotta solo in parte. La mancata totale esibizione della documentazione contabile condominiale, di per sé è atto illegittimo e passibile delle opportune denunce.
Tali chiarimenti sono stati esaustivamente forniti dall’avv. Marcello Gori durante l’incontro del 5 aprile, e questo non si può ritenere “… solo sensazionalismo, pubblicità e raccolta di incarichi professionali…” come affermato dal notaio Cagnacci, promotore del proprio comitato spontaneo, affermazione che viene rigettata al mittente.
Così pure è estremamente censurabile l’affermazione che “…un’azione penale priva di supporto probatorio e di riscontri oggettivi, oltre al rischio di essere archiviata, potrebbe addirittura esporre il querelante al reato di calunnia”. Come interpretarla? Ognuno ne tragga le dovute interpretazioni! Stupisce che un comitato nato per tutelare i cittadini cerchi di contrastare un’associazione di consumatori riconosciuta ex articolo 137 codice del consumo, come la Confconsumatori, legittimate riconosciuta sia all’azione inibitoria che quella collettiva e si differenziano da estemporanei comitati che sorgono di volta in volta, senza alcun controllo pubblico.
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