Firenze, 24 marzo 2021 – Finisce dopo 20 anni l’odissea di un risparmiatore che si era rivolto alla Confconsumatori Toscana per ottenere il risarcimento conseguente alla perdita in titolo dello stato argentino.
IL CASO – Sino al maggio 2000 il risparmiatore aveva sempre investito in bot e cct dello stato italiano, quando un funzionario di Banca lo aveva invitato ad investire in titoli dello stato argentino in quanto, a suo avviso, sicuri come quelli italiani trattandosi di titolo di stato. Dopo pochi mesi dall’acquisto dei titoli, l’Argentina aveva dichiarato il default e al risparmiatore viene negato il rimborso dei 13 mila euro investiti, che rappresentavano i risparmi di una vita.
Il risparmiatore si era così rivolto a Confconsumatori Firenze per proporre una causa contro la Banca. Tuttavia, il Tribunale in primo grado, nonostante le fondate eccezioni del consumatore, aveva dichiarato che il risparmiatore – in quanto avvocato – doveva essere sicuramente preparato in materia di strumenti finanziari e che le carte erano state tutte regolarmente firmate, quindi il contratto quadro era valido.
L’APPELLO – Ritendo ingiusta la sentenza di primo grado il consumatore, sempre seguito dall’Associazione, nel 2016 aveva portato il caso davanti alla Corte d’Appello di Firenze che aveva ribaltato il verdetto, rilevando che il giudice di primo grado aveva errato nel ritenere valido il contratto quadro sottoscritto nel 1992, che invece era da ritenersi vistosamente nullo in quanto prevedeva la sottoscrizione di titoli anche telefonicamente, pratica non conforme alla normativa imperativa intervenuta col testo unico nell’anno 1998. Difatti il risparmiatore non aveva mai firmato l’ordine di acquisto e non aveva ricevuto in forma scritta le informazioni connesse al rischio di quei titoli stranieri.
LA SENTENZA – La Banca è stata condannata a riprendersi i tango bond venduti e restituire la somma spesa dal risparmiatore, oltre agli interessi e la rivalutazione monetaria, con condanna alle spese legali dei due gradi di giudizio.
Da anni Confconsumatori chiede l’istituzione di sezione specializzate di Magistrati in ambito di risparmio (così come avviene per le cause d’impresa e di lavoro) al fine di armonizzare la giurisprudenza e non costringere i risparmiatori ad appelli e ricorsi particolarmente lunghi.
Confconsumatori prosegue così la tutela dei risparmiatori traditi. Lo sportello di Firenze, di Via Modena 23, è a disposizione per affrontare simili tematiche ed è contattabile al numero 055 585 564 oppure alla casella mail firenze@confconsumatoritoscana.it