Grosseto, 21 gennaio 2021 – Un’altra importante vittoria in materia di buoni fruttiferi postali. Un’ordinanza ottenuta da Confconsumatori Toscana per una famiglia di grossetani stabilisce che se il timbro del buono è illeggibile deve essere rimborsato sempre, anche oltre la scadenza. Confconsumatori coglie l’occasione per fare appello al Governo affinché ponga fine al contenzioso dilagante sui buoni postali.
TAG: prescrizione
Online il numero di settembre 2020 Bollette: cosa cambia con la prescrizione breve e chi può usufruire dei bonus per il disagio economico e fisico
Parma, 13 ottobre 2020 – A incidere molto sul bilancio famigliare sono sempre loro, le bollette. Tuttavia, per chi si trova in difficoltà economica o fisica, ci sono bonus che permettono di alleggerire le spese. Il primo numero del periodico “Confconsumatori notizie” del 2020 è dedicato proprio al tema energia, con due approfondimenti sulla prescrizione breve delle bollette e sugli aiuti dedicati a chi si trova in situazioni di disagio che interessano le bollette di acqua, luce e gas.
Ecco il sommario:
- Bollette: i Bonus e la prescrizione in due anni
- Bonus sociale energia
- Prescrizione bollette luce, gas
e servizio idrico
Per sfogliare il numero di “Confconsumatori Notizie” clicca QUI o sulla copertina qui sotto.
Prescrizione record: annullata maxi-bolletta da 13mila euro La casa era disabitata e le fatture si erano rifatte all’ultima bolletta del 2009 per il calcolo dei consumi annui. «Riconosciuto il diritto alla prescrizione».
Parma, 17 settembre 2020 – Grazie al reclamo e al diritto alla prescrizione, un consumatore parmigiano si è visto stornare i 13 mila euro richiesti per il conguaglio della fornitura di gas di una casa rimasta disabitata per anni. In mancanza di letture del contatore, il gestore si era basato sull’ultima bolletta del 2009 per calcolare l’importo annuo da pagare. Tramite Confconsumatori il parmigiano è riuscito a dimostrare che la casa era rimasta inutilizzata da quasi dieci anni, ottenendo anche la prescrizione delle maxi-bollette.
IL CASO – Un consumatore parmigiano aveva ricevuto in eredità dal padre una casa sulle colline della provincia, abitazione che da allora era rimasta inutilizzata per diversi anni. Infatti, in precedenza, la casa era frequentata solo dal padre che vi abitava anche per lunghi periodi invernali, soggiorni interrotti nel 2010 quando l’uomo si era gravemente ammalato e in seguito, nel 2014, era venuto a mancare e la casa era rimasta disabitata. Di conseguenza, i consumi di gas e luce si erano ridotti notevolmente, fin quasi ad azzerarsi.
Anche se dopo il 2014 il contratto di fornitura gas dell’abitazione era rimasto intestato al defunto, nel 2020 sono state recapitate al figlio due fatture di conguaglio, una da ben 10 mila euro, per il periodo tra agosto 2008 e giugno 2009, mentre la seconda di circa 2.600 euro, per il periodo tra marzo 2018 e gennaio 2020, per un totale complessivo di poco superiore a 13 mila euro.
Il consumatore si è quindi rivolto agli esperti di Confconsumatori Parma per contestare la prescrizione dei consumi e richiedere un riconteggio. Questo perché il reale utilizzo del gas era avvenuto prima del 2010, anno a partire dal quale il titolare dell’utenza non aveva più frequentato l’alloggio in questione. Il problema nasceva, tuttavia, dall’assenza di letture e/o autoletture del contatore, non più pervenute alla società dall’agosto del 2008, rendendo così difficoltoso poter provare il vero periodo in cui si fossero effettivamente utilizzati i quantitativi di gas indicati nelle maxi-bollette.
L’INTERVENTO DI CONFCONSUMATORI – Per trovare una soluzione a questo dilemma e dimostrare che la casa era rimasta davvero inutilizzata per una decina d’anni, Confconsumatori ha scelto di allegare alla contestazione delle maxi-bollette le fatture della luce – emesse da un gestore diverso – che riportavano importi quasi pari a zero, a dimostrazione che dal 2010 in poi anche il consumo di gas, di conseguenza, doveva essere drasticamente calato e che le maxi bollette si erano basate su un conteggio errato da parte del gestore.
Il reclamo è stato pienamente accolto e le fatture sono state ricalcolate distribuendo correttamente i consumi solamente negli anni 2008-2009 (anni di effettivo consumo) e in virtù della prescrizione l’intero importo di 13 mila euro è stato stornato.
«Siamo di fronte a un caso – spiega la dottoressa Francesca Campanini di Confconsumatori e responsabile dello Sportello di Parma del progetto “Energia: diritti a viva voce” che ha assistito il consumatore – in cui ci si è potuti avvalere delle recenti delibere dell’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente che, a partire dalla legge di bilancio 2018, prevedono la prescrizione breve di soli 2 anni. Questi provvedimenti sono infatti volti alla tutela del consumatore e ne riconoscono il diritto di vedere i propri consumi fatturati in tempi congrui».
Per informazioni: contattare le sedi territoriali di Confconsumatori o il sito www.energiadirittiavivavoce.it/
- Settembre, 18
- 1567
- Casa e Utenze, Dall'Emilia Romagna, Dalle Sedi, ENERGIA: Diritti a viva voce, Progetti e Attività
- More
Fonsai, processo Ligresti trasferito a Milano La sentenza di primo grado è annullata e si concretizza il rischio di prescrizione: Confconsumatori valuterà azioni civili
Torino– Milano, 14 marzo 2019 – Cresce la preoccupazione dei risparmiatori coinvolti nel caso Fonsai. La Corte di Appello di Torino, infatti, ha accolto l’eccezione di incompetenza territoriale formulata dagli imputati e ha, di conseguenza, annullato la sentenza di primo grado del Tribunale di Torino rinviando il procedimento nei confronti della famiglia Ligresti alla Procura del tribunale di Milano. Il rischio che si profila per i danneggiati è quello della prescrizione.
I DUE TRONCONI – Confconsumatori era stata ammessa parte civile, insieme ai propri associati, nel procedimento presso il Tribunale di Torino contro la famiglia Ligresti, cosiddetto secondo troncone. In precedenza l’associazione era stata già stata ammessa, con i propri associati, anche nel processo relativo al primo troncone di Milano, che vedeva imputato – con altri – Paolo Ligresti (figlio di Salvatore e fratello di Jonella, interessati, invece, dal procedimento torinese) e che si è concluso negativamente per i risparmiatori.
LE CONSEGUENZE DEL TRASFERIMENTO – La sentenza del Tribunale di Torino è stata annullata, ma le prove assunte nel processo saranno comunque utilizzabili. A questo punto il procedimento andrà alla Procura di Milano. Al di là delle determinazioni che quest’ultima assumerà, la naturale scansione processuale – di per sé – vuole che prima passi al vaglio del GUP e poi (eventualmente) a quello del Tribunale di Milano. Il rischio è che, comunque, nel frattempo, i reati cadranno in prescrizione in sede penale: una circostanza che vedrebbe sfumare le speranze e le attese di tanti risparmiatori danneggiati che confidavano in un risarcimento alla luce dell’acclarata responsabilità penale degli imputati. Confconsumatori valuterà con i suoi legali l’opportunità per i risparmiatori di intraprendere iniziative giudiziarie civili nei confronti di Unipolsai in ragione delle prove raccolte nel corso del giudizio.
- Marzo, 14
- 1825
- Altri investimenti (Finmek, Btp, etc.), Risparmio
- More
Acqualatina: annullate bollette per 2.380 euro Senza alcun preavviso aveva ricevuto la richiesta di pagamento dell’acqua relative al 2003-2008, crediti ormai prescritti. «L’utente non può pagare i ritardi del gestore»
Latina – Minturno, 4 gennaio 2018 – L’utente non può pagare i ritardi e le inadempienze del gestore. Una cittadina del Comune di Formia (LT) aveva ricevuto nel 2015 un atto di citazione da parte di Acqualatina Spa in cui, senza alcuna precedente comunicazione di sollecito, si pretendeva il pagamento di 2.380,08 € relative alla fornitura di acqua negli anni dal 2003 al 2008, un periodo in cui l’utenza risultava intestata al coniuge ormai deceduto. La donna si è affidata a Confconsumatori Latina e ha ottenuto non solo l’annullamento della richiesta ma anche il rimborso delle spese legali. Né le bollette in questione né altro tipo di sollecito risultavano essere stati recapitati prima della notifica dell’atto di citazione. Acqualatina, seppur espressamente onerata a depositare la documentazione comprovante la effettiva titolarità del diritto, non aveva provveduto e pertanto non aveva fornito prova utile a dimostrare che il diritto vantato non fosse caduto in prescrizione. Di conseguenza il Giudice di Pace di Gaeta nei mesi scorsi ha dichiarato la prescrizione del diritto e contestualmente ha annullato il debito, condannando la società Acqualatina al pagamento delle spese di lite. «L’utente ha visto così tutelata la sua posizione – ha dichiarato l’avvocato Franco Conte legale della Confconsumatori Latina – poiché l’Ente Gestore non può accorgersi dopo oltre cinque anni di avere un diritto di credito per presunte fatture non pagate e richiedere quindi pagamenti per periodi di fornitura cosi indietro nel tempo. Questa sentenza, inoltre, si inserisce nel novero delle numerose pronunce che la nostra associazione, per il tramite dei propri legali, ha ottenuto in favore dei consumatori i quali hanno sempre il diritto di essere tutelati da abusi e forzature che sempre più vengono messe in atto dalle società di fornitura di servizi con richieste di fatture ormai prescritte o con ricalcoli a conguaglio per periodi eccessivamente lunghi. In questi casi è evidente la scarsa efficienza del Gestore che non può imputare all’ignaro utente la responsabilità della sua inadeguatezza nel richiedere e sollecitare in tempi congrui i pagamenti. Risalire cosi indietro nel tempo nella richiesta dei pagamenti lede inevitabilmente il buon diritto del consumatore il quale ha la necessità di poter verificare con dati certi e in tempi ragionevoli i propri consumi».
Scarica la sentenza
- Gennaio, 4
- 7906
- Casa e Utenze, Dal Lazio
- More
Tutte le cartelle esattoriali si prescrivono in 5 anni Dalla Commissione Tributaria provinciale di Grosseto una decisione che fa scuola in materia di prescrizione di crediti esattoriali
Grosseto, 23 ottobre 2017 – Alla fine del 2016, approssimandosi il termine per la richiesta di rottamazione delle cartelle, Equitalia aveva notificato ad una cittadina di Grosseto, evidentemente ripescando tra i suoi vetusti archivi, un sollecito di pagamento per il mancato versamento di Irpef ed Ilor del 1995, cioè di 21 anni prima. Equitalia chiedeva il versamento di quasi 20 mila euro. La cittadina, evidentemente turbata, aveva chiesto aiuto alla Confconsumatori di Grosseto e, su suggerimento dell’associazione, aveva deciso di impugnare la richiesta di pagamento da parte di Equitalia.
In giudizio, l’esattore fiscale ha prodotto due contestate notifiche di cartelle di pagamento avvenute nel 2003 e 2007. La commissione tributaria di Grosseto, con la sentenza 230-1-2017, ha dichiarato inesorabilmente prescritto il credito dando piena applicazione alla recentissima pronuncia delle Sezioni Unite della Corte di Cassazione del 17.11.2016.
Secondo i giudici tributari grossetani e la Suprema Corte i titoli esecutivi di formazione non giudiziaria, come gli avvisi di accertamento e le cartelle esattoriali (Inps e tasse) non possono godere della prescrizione lunga decennale prevista dall’articolo 2953 c.c. per i crediti risultanti da Sentenze o provvedimento dell’autorità giudiziaria, ma sono soggetti – al massimo – alla prescrizione di 5 anni. Con dette decisioni si pone quindi fine alle infinite pretese esattoriali che devono svolgersi in un arco temporale non eccessivo e ragionevole.
La contribuente grossetana si è vista quindi cancellare 20 mila euro pretesi all’infinito dal servizio riscossione statale.
In conclusione, tutti i crediti esattoriali, tasse, contributi inps e sanzioni amministrative sono soggetti alla prescrizione quinquennale e non a quella decennale.
Scarica la sentenza della Commissione tributaria di Grosseto
- Ottobre, 23
- 6502
- Dalla Toscana, Risparmio, Servizi e Società
- More